Il Direttore del Dipartimento Salute regionale prevede convivenza col virus per un anno e mezzo e parla della realizzazione di una Rete Covid
PESCARA – “In Abruzzo dobbiamo realizzare una rete per l’assistenza covid che forse ricalcherà la rete dei dispensari realizzata nel dopoguerra per le malattie tubercolari. Tra il settore più a rischio per la salute e la ripartenza c’è quello dei trasporti. Siamo aiutati dalle chiusure delle scuole ma la mobilità rappresenta il vero rischio per la nostra Regione“ è quanto ha riferito questa mattina il Direttore del Dipartimento Salute regionale e membro della task force nazionale Claudio D’Amario alla Quinta commissione Sanità.
Per D’Amario “Il sud ed anche l’Abruzzo hanno retto bene l’ondata covid perché avevano mantenuto in piedi la rete delle malattie infettive. Inoltre abbiamo rilevato che le grosse concentrazioni di malati si sono registrate nelle città metropolitane dove sono più frequenti scambi e contatti. Questo spiega – dice D’Amario – perché l’area metropolitana di Pescara sia più colpita rispetto all’Abruzzo interno”.
Sulla rete per l’assistenza Covid ha aggiunto che “va presentata al Governo che poi la dovrà finanziare e prevederà posti attivi e posti attivabili. Serve un’offerta equa e distribuita su tutto il territorio regionale, una rete tempo-dipendente per tutti gli abruzzesi. É una grande occasione per ridiscutere tutta la rete dell’assistenza territoriale regionale“.
Infine D’Amario ha fatto una previsione sull’evoluzione del virus: “Per giugno torneremo alla normalità, anche se la patologia non scomparirà del tutto e dovremo conviverci per almeno un anno e mezzo. Spero che siano i farmaci la cura per il covid e non necessariamente il vaccino che ha tempi lunghi di produzione e soprattutto di somministrazione”.