Il 25 giugno Fials chiederà che sia corrisposta al personale sanitario una retribuzione economica che si avvicini a quella media europea
PESCARA – La FIALS scrive in una nota che l’attuale pandemia del Covid-19, “spogliandoci dal superfluo, ci ha restituito la consapevolezza della fragilità dell’esistenza e della preziosità della vita. Infatti, l’abnegazione del personale sanitario impegnato a sottrarre i malati dalle grinfie della morte anche a costo della propria vita, è una nobile testimonianza dell’alto valore della Vita”.
“Accanto a questo encomiabile impegno, -prosegue la nota-è tuttavia avvilente vedere una politica, governo e regione, impegnati prima in un’autoreferenzialità verso gli stessi operatori sanitari e successivamente in un ingrato riconoscimento premiale.Gli operatori sanitari si attendevano una politica coesa del governo e della nostra regione nel concedere risorse economiche di consistente “premialità”. Invece, il governo ha stanziato per la nostra regione solo € 5.480.293,00 con il decreto “Cura Italia” ed € 4.160.625,00 con il decreto “Rilancio” ai fini di incrementare i fondi contrattuali della dirigenza sanitaria e del personale del comparto per le maggiori spese sostenute in questi periodi di pandemia, e per la parte residuale, del tutto insufficienti, per la premialitàdegli operatori sanitari.
“La gratitudine maggiore -scrive ancora FIALS- si attendeva dalla nostra Regione, da Voi, con risorse del bilancio adeguatamente premiali pari almeno al doppio di quelli stanziati dal governo con il decreto “Cura Italia” €10.960.586,00 tenendo anche conto del sistema della tassazione cheha ingenerato profonde disuguaglianze che hanno caratterizzato il disconoscimento delle varie professionalità e competenze. Questo non è avvenuto, scarse risorse economiche ed una premialità ingrata”,
La FIALS, con gli operatori sanitari, ha indetto una “maratona” di manifestazioni alivello regionale che si concluderà con una grande manifestazione senza precedenti a livello nazionale.
Il prossimo giovedì 25 giugno, dinanzi alla regione per “non dimenticare” tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e sacrificio hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi, per “manifestare” disagio, rabbia per la mancata considerazione di premialità e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.
Il decreto “Rilancio”, ha messo a disposizione fondi di un’entità mai vista nell’ultimo decennio per investirli in un vero “rilancio della sanità” dopo decenni di disattenzione e di tagli di posti letto e blocco del turn over del personale, ma bastano per arrivare alla fine dell’anno.
“Servono interventi strutturali per il rilancio della sanità pubblica –prosegue la nota della FIALS– che passi attraverso il riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendento. Dopo la pandemia da Coronavirus, si è scoperto che la sanità non è un fastidioso accollo per le tasche degli italiani, bensì una risorsa, un investimento necessario per consentire allepersone di lavorare in salute. Un tale risultato, tuttavia, è raggiungibile solo imprimendo un vigoroso cambio di passo allo status quo.Le nostre manifestazioni tendono a stimolare la nostra regione, come tutte le altre, ad utilizzare le risorse del decreto “Rilancio” per aumentare negli ospedali i posti letto diterapia intensiva e sub intensiva, per investire sulla sanità territoriale e sull’infermiere di famiglia e sugli assistenti sociali Non vorremmo assistere al licenziamento dei tanti infermieri ed OSS ed altri operatori assunti per esigenze di Covid-19, tantissimi dipendenti chiamati a ricucire i tagli della sanitàcon condizioni lavorative che rasentano lo sfruttamento della precarietà e poi, come sempreè avvenuto, usati e buttati.
Necessita un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organicidopo decennali tagli che hanno portato il nostro Paese e la stessa nostra regione con il numero del personale della sanità, specie infermieri e professioni sanitarie, a un livello molto inferiore alla media europea.Investimenti strutturali su acquisto di nuovi strumenti dagli ecografi alle tac, dai laboratori dianalisi ai robot. Questa pandemia ha solo dimostrato l’ovvietà di ciò che già era: i professionisti sanitari sono il pilastro del Servizio sanitario, non possiamo pensare di investire sulla Sanità e sul sistema Paese senza dare il giusto riconoscimento economico e professionale a tutti loro. Per questo chiediamo che con i soldi del “MES” sarebbe possibile avviare il rilancio della sanità, aumentare la motivazione del personale sanitario con una retribuzione economica che si avvicini a quella media europea ed avviare, da subito, il rinnovo contrattuale 2019-2021″.