Oggi, 20 aprile, primo incontro formativo. Il progetto prevede tre fasi, con l’attivazione di uno sportello entro il 30 aprile
AVEZZANO – Questa mattina, nella sala consiliare del Palazzo di Città di Avezzano, si è svolto il primo incontro formativo dell’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale e rivolta alla popolazione studentesca. Presenti il professore Ferdinando Di Orio, già rettore dell’Università dell’Aquila, il sindaco Giovanni Di Pangrazio, il vicensindaco Domenico Di Berardino, l’assessore all’emergenza Covid, Maria Teresa Colizza, l’assessore alle politiche scolastiche Patrizia Gallese e la dirigente del settore politiche sociali del Comune, Laura Ottavi.
Il progetto, articolato in tre fasi, è realizzato in collaborazione con l’associazione di volontariato Veronica Gaia Di Orio e prevede un supporto psicologico negli Istituti scolastici di Avezzano con l’attivazione di uno sportello entro il 30 aprile.
Oggi si è tenuta una teleconferenza dal titolo “Long Covid”, rivolta alle famiglie degli alunni e ai docenti per spiegare l’importanza di uno spazio dedicato all’ascolto e alla gestione delle emozioni.
Significative le parole del professore Di Orio: “Apprezzo sinceramente quello che sta facendo la città di Avezzano. Nel nostro Paese, spesso, i disturbi mentali sono stati presi poco in considerazione. Anche in relazione all’emergenza covid, è giusto invece sottolineare che non basta occuparsi della salute fisica, ma occorre anche tutelare l’aspetto psicologico. C’è un rischio di sottovalutazione e, a volte, di non accettazione da parte delle famiglie. Da tanti ragazzi, invece, arriva un grido silenzioso, perché la solitudine è ancora più pericolosa nell’epoca in cui sono vietati anche i semplici abbracci”.
“L’Oms ha dichiarato che nel 2030 la depressione sarà la malattia più diffusa. Già, ad oggi, fenomeni di suicidi, tentati suicidi e autolesionismo sono sempre più frequenti, soprattutto per le limitazioni legate alla pandemia. È fondamentale, quindi, far capire alle famiglie e alle scuole che si deve intervenire subito, facendo attenzione ai segnali che i ragazzi in qualche modo ci inviano. Avezzano come Parigi”, ha concluso il professore. “L’investimento che la Francia sta facendo sulla salute mentale in questo periodo con task force specifiche è importante e significativo ed è bene che anche in Italia ci siano realtà attente ad un tema cruciale per il benessere dei giovani”.
La seconda fase del progetto sarà orientata alla formazione all’aggiornamento dei docenti nell’osservazione delle sintomatologie ansio-depressive. La terza sarà dedicata alla realizzazione dello sportello tenuto da psicologi, medici e psichiatri volontari iscritti all’associazione.