AVEZZANO – “Medici, infermieri e operatori socio sanitari devono sapere che siamo al loro fianco e che non abbiamo condiviso la posizione intimidatoria della dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale.
L’immane ed encomiabile sforzo compiuto in questi mesi per fronteggiare la seconda ondata della pandemia che si è accanita con violenza sulla marsica li legittima, anzi, a far sentire la loro voce”.
È l’invito dei sindaci della Marsica, rivolto al personale sanitario della provincia di L’Aquila per protestare contro i provvedimenti firmati dal direttore generale Testa, dalla direttrice sanitaria Cicogna e dal direttore amministrativo Di Rocco.
“Una disorganizzazione evidente: tutti hanno avuto notizia dei morti fuori il pronto soccorso in attesa di essere ricoverati, dei ritardi, dell’implosione del sistema dei tamponi, delle promesse di assunzioni e di implementazione dei posti letto disattese.
Si deve correre ai ripari e non impiegare il tempo in indagini per scoprire e punire chi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la situazione interna all’ospedale. Stessa cosa dicasi per gli avvertimenti rivolti ai giornalisti.
I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario devono sapere che i cittadini e noi sindaci siamo dalla loro parte e che rispettiamo il diritto di esprimere una opinione informata. Tanto più quando proviene da chi lotta in prima linea.
La situazione sanitaria nell’intera provincia di L’Aquila è allo sfascio totale e, mentre ancora piangiamo i nostri morti e cerchiamo di curare al meglio le centinaia di persone colpite dal virus e da altre patologie, si prospetta a breve una terza ondata di contagi che può essere ancor più violenta.
Bisogna rinforzare gli organici, i turni sono estenuanti: il personale ha bisogno di serenità e di un coordinamento serio ed efficiente”.
Occorre fare presto e rimediare a quanto non fatto fino ad oggi: la terza ondata non può trovare lo stesso livello di impreparazione che ha caratterizzato la seconda!”.
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