“L’Abruzzo e gli abruzzesi si sono distinti per organizzazione, capacità e tempestività di azione, concretezza decisionale e risultati”
REGIONE – “L’Abruzzo prima regione italiana nell’affrontare in modo organico e organizzato l’emergenza Covid-19: prima nella disponibilità di posti letto di terapia semintensiva, per interventi di Pronto soccorso, per il sequenziamento del virus, nella realizzazione dello screening di massa e nel chiedere il vaccino per i maturandi, somministrando, a oggi, le dosi al 50 per cento esatto della popolazione dai 12 anni in poi. A 18 mesi dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo possiamo essere assolutamente soddisfatti della performance e dalle capacità messe in campo dalla nostra macchina regionale, che è diventata un modello operativo. Una regione che è stata tra le poche, se non l’unica, ad aver costruito, in piena pandemia, un ospedale Covid dedicato non in un Palafiere o attrezzando un palazzetto dello sport o un tendone, ma creando un vero nosocomio dentro la stessa cittadella ospedaliera di Pescara, una struttura che oggi ci ha permesso di salvare vite umane toccate dal coronavirus, domani resterà nel nostro patrimonio con attrezzature all’avanguardia da poter utilizzare per altre patologie”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando il primo bilancio inerente i 18 mesi di emergenza Covid-19 vissuti in Abruzzo, con numeri e dati concreti e verificabili.
“Non è ancora finita, il Covid-19 è ancora presente, ma stavolta possiamo dire con orgoglio che l’Abruzzo e gli abruzzesi si sono distinti in Italia per organizzazione, capacità e tempestività di azione, concretezza decisionale e risultati straordinari – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. E lo possiamo dire con quei numeri che sono inconfutabili, incontestabili e non possono essere politicamente interpretati, ma vanno semplicemente letti nella loro genuinità, numeri che raccontano una regione che è stata capace di correre ‘a mille all’ora’ contro il Covid, tanto che già oggi siamo tra le prime regioni tornate in Zona Bianca grazie alle azioni attuate da marzo 2020. Siamo indiscutibilmente la prima regione italiana per posti letto di terapia semintensiva, con il 79,3 per cento, la regione che ha fatto bene dopo di noi è il Piemonte con il 52,1 per cento, dunque con un distacco di ben 27,2 punti percentuali rispetto a noi. Siamo la prima regione in Italia per interventi in Pronto soccorso, con il 56,3 per cento, riuscendo dunque a gestire e risolvere i casi di codice rosso parallelamente all’emergenza da Covid-19, senza fermare le sale operatorie e senza trascurare le altre patologie diverse dalla pandemia. Siamo la seconda regione italiana per posti letto di terapia intensiva attivati in piena pandemia, con il 75,8 per cento, ovvero 50 nuovi posti letto attivati sui 60 programmati, secondi solo all’Emilia Romagna, che ha totalizzato il 79,2 per cento, ma davanti a regioni come le Marche, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Liguria. L’Abruzzo – ha proseguito il Presidente Sospiri, continuando a spulciare i dati – torna in cima alla classifica come prima regione per sequenziamento del virus, come pure nella capacità di organizzare e realizzare gli screening di massa, il primo a L’Aquila data dicembre 2020. E ancora siamo tra le prime quattro regioni italiane per dosi di vaccino somministrate su quelle consegnate, il 90,5 per cento, ovvero 906.304 dosi somministrate su 1milione 1.050 di quelle consegnate. Siamo stati i primi a chiedere di vaccinare i maturandi e a poter dichiarare Covid-free i comuni al di sotto dei mille abitanti, dove oggi il coronavirus non sta circolando. Secondo i dati ufficiali del Governo, oggi l’Abruzzo è la seconda regione d’Italia a raggiungere l’immunità di gregge, avendo vaccinato la metà della popolazione e ponendoci ben sopra la media nazionale. A tali dati aggiungo il merito di aver creato strutture ospedaliere nuove e in tempi record: i nostri malati Covid non sono stati accampati dentro tendoni o palafiere provvisori, ma sono stati curati e trattati all’interno di ospedali veri, dotati di attrezzature moderne, a Pescara con il Covid-Hospital e a L’Aquila con l’ospedale costruito per il G8 post-terremoto, lasciando Covid-free i nosocomi delle aree interne, una condizione che ci ha permesso di salvare tante vite, e che consentirà di salvarne tante altre quando il Covid-19 sarà lontano e quegli stessi spazi ospedalieri saranno adibiti per curare altre patologie. Questi sono i dati seri di cui l’Abruzzo oggi può essere fiero e orgoglioso, una regione che, intanto, non ha abbassato la guardia, ma restiamo sul fronte e lo faremo fino a quando il virus non alzerà bandiera bianca in modo definitivo”.