“In Abruzzo la pandemia nel 2020 ha dimezzato il numero dei matrimoni e fatto crollare i fatturati, con un calo medio intorno al 90%”
REGIONE – Sostegno agli operatori economici abruzzesi del settore Matrimoni, l’istituzione di un tavolo permanente tra associazioni di categoria e Regione, stesura di un protocollo per la ripresa delle attività in sicurezza.
Sono le richieste avanzate dalla delegazione regionale di Federmep Abruzzo alla 3a Consiglio Regionale Permanente (Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività Produttive) nel corso dell’incontro tenutosi stamane.
“Il nostro settore – spiegano Annalisa Di Federico e Anita De Sipio, rispettivamente capo delegazione e responsabile delle relazioni istituzionali di Federmep Abruzzo – conta oltre 1500 tra imprese e liberi professionisti e circa 10 mila persone impiegate stabilmente. Un patrimonio di professionalità, passione e competenze che nel solo 2019 ha affiancato circa 3800 coppie di sposi nella realizzazione del loro sogno. In Abruzzo come in Italia la pandemia nel 2020 ha dimezzato il numero dei matrimoni e fatto crollare ancor di più i fatturati, con un calo medio che si aggira intorno al 90%. Tradotto in cifre, nella nostra regione sono andati in fumo circa 180 milioni di euro, senza contare l’indotto. E questo primo scorcio di 2021 e le incertezze per il futuro prossimo non rassicurano”, proseguono Di Federico e De Sipio.
“Nel corso di questi mesi Federmep, associazione che raccoglie le imprese e i liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati, ha chiesto ed ottenuto incontri con le istituzioni nazionali e regionali per illustrare il difficile stato della filiera ed avanzare proposte concrete. L’incontro di stamane si inserisce proprio in questa iniziativa: far comprendere che il nostro lavoro contribuisce alla valorizzazione dei territori e delle eccellenze locali, oltre che rappresentare un volano per altri settori, a partire dal turismo. Nel corso degli Stati Generali dello scorso 7 aprile, ad esempio, sono stati illustrati alcuni progetti che vedrebbero l’Abruzzo come luogo perfetto per la loro attuazione, come ad esempio il rilancio dei borghi diffusi. Progetti che declineremo e invieremo ai componenti della commissione, cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità, perché la Regione Abruzzo sia protagonista della ripartenza cogliendo nella crisi l’opportunità di rilancio”.