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Covid, vaccinazioni: la richiesta del Presidente di ATSC Teramo

da Marina Denegri

Chiesto al Premier Draghi, al Ministro Speranza e al Commissario Arcuri l’inserimento degli agenti di commercio nelle categorie prioritarie

Dott. Franco Damiani - Presidente ATSC

TERAMO – Nei giorni scorsi, il Dottor Franco Damiani, Presidente dell’associazione ATSC – Agenti Teramo Senza Confini, ha sollecitato l’inserimento degli agenti di commercio nelle categorie prioritarie per la vaccinazione anti-covid. La richiesta è stata inviata al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro della Salute Speranza ed al Commissario Straordinario Arcuri.

Il ruolo dell’agente di commercio è e sarà centrale nelle fasi di ripresa dell’economia italiana, poiché egli rappresenta l’anello di congiunzione tra le aziende mandanti e i clienti. Basti pensare alle grandi giacenze di prodotti presenti nei magazzini delle oltre 500mila aziende rappresentate. Prodotti che possono essere reimmessi sul mercato solo mediante il lavoro accurato e capillare degli agenti di commercio. Un lavoro reso più arduo dalla presenza del Covid nella vita di noi tutti, soprattutto per quelle categorie di agenti che lavorano in tentata vendita e che entrano quotidianamente in contatto con almeno 30/40 clienti, tra il rischio di contagio e la crescente difficoltà nel farsi ricevere, per paura del virus.

Nelle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID 19 – stilate dal Ministero della Salute, la Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa” – commenta Damiani – è indicato che, dopo le categorie strettamente prioritarie, verranno sottoposte a vaccinazione le altre categorie di popolazione, tra cui quelle appartenenti ai servizi essenziali. In qualità di Presidente di un’associazione di categoria che tutela e protegge gli agenti di commercio, ritengo che sussista la necessità di far rientrate nelle categorie prioritarie anche questa figura professionale, per via di alcuni elementi essenziali: l’alto rischio di contagio riscontrato nell’attività lavorativa quotidiana strutturata, per sua stessa natura, in molteplici contatti ed appuntamenti fisici lavorativi intercorrenti da un lato con le ditte mandanti e, dall’altro, con i clienti a livello nazionale e, spesso, internazionale.

Il secondo elemento è di carattere strettamente pratico: gli agenti di commercio reggono gli urti degli indispensabili cambiamenti imposti dalle logiche evolutive contemporanee. Anche in questo particolare momento di emergenza sanitaria, sono capaci di rinnovarsi e ripensarsi per contribuire alla ripresa dell’economia italiana. L’agente di commercio, infatti, si rivela fondamentale per le vendite di un’impresa e per il suo sviluppo economico, occupandosi di promuoverne i prodotti o i servizi a potenziali clienti, nel tentativo di conquistare una fetta di mercato sempre maggiore. In questo senso, ricopre un ruolo strategico soprattutto nello sviluppo delle piccole e medie imprese, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale del Paese. Il terzo elemento è connesso alla relativa ridotta numerosità di questa “popolazione” (dai dati del Bilancio Sociale 2019 della Cassa Previdenziale Fondazione Enasarco, a gennaio 2020 risultano 223.899 iscritti attivi) ed alla loro età media, che si attesta intorno ai 50 anni”.

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