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Covid, vaccini: la richiesta alla ASL di “Guardiagrele il bene in Comune”

da Marina Denegri

guardiagrele

“Ci sembra doveroso che vengano vaccinati gli OSS che ogni giorno fanno servizio nelle case di persone bisognose di assistenza domiciliare”

GUARDIAGRELE – “Vaccinare subito gli OSS, operatori sociosanitari-sanitari, che effettuano servizi domiciliari a disabili, anziani e fragili nel Comune di Guardiagrele e nell’Ente d’Ambito Sociale”, questo è la richiesta che il gruppo Guardiagrele ha inoltrato dal 17 aprile alla Direzione sanitaria della ASL di Guardiagrele.

“Ci sembra doveroso – afferma il capogruppo Marilena Primaverasia per rispetto del lavoro degli operatori che lavorano nel nostro territorio, sia per la tutela degli assistiti, che la ASL prenda al più presto in carico la richiesta di provvedere alla vaccinazione degli operatori socio-sanitari che quotidianamente fanno servizio nelle case di persone bisognose di assistenza domiciliare. Il lavoro di OSS, non solo rientra tra le professioni sanitarie, ma nel suo svolgimento domiciliare prevede inevitabilmente un contatto diretto ed inevitabile tra operatore e paziente e anche un contatto tra operatore e pazienti diversi in diverse abitazioni”.

Il gruppo politico, che ha inoltrato la richiesta alla ASL, sottolinea come questa istanza provenga anche dalle segnalazioni di numerose famiglie di persone fragili preoccupate per la mancata protezione del proprio caro e dell’operatore: “La dignità delle cure non può essere mai compromessa da una mancata protezione vaccinale ed è evidente che per gli OSS si possa applicare un criterio di rischio simile a personale infermieristico e caregiver. Abbiamo, nostro malgrado, avuto notizie più o meno recenti di ‘chiamate’, messaggi e inviti indistinti da parte di vari personaggi, anche rappresentati istituzionali, a recarsi presso il Centro Vaccinale di Guardiagrele anche senza prenotazione. Al di là di questa gravissima faccenda, sulla quale sta ad altri indagare, ci chiediamo perché non siano stati chiamati gli operatori socio-sanitari comunali e dell’ambito sociale che ne hanno sacrosanto diritto o, al limite, perché non siamo stati inseriti nella ormai note “liste di riserva”. Il limite di ragionamenti personalistico-amicali dovrebbe essere superato dal buon senso, con la chiamata di categorie realmente a rischio che forniscono servizi pubblici per conto di enti pubblici. Siamo certi che la Direzione sanitaria locale terrà in considerazione questa segnalazione e provvederà al più presto a vaccinare gli operatori del nostro Comune e dell’Ente d’Ambito”.

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