PESCARA – Abruzzo “maglia nera” d’Italia per i prestiti alle imprese e all’artigianato: a settembre 2015 si registra, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, una flessione dello stock dei prestiti pari al -8,1%, dato inferiore alla media nazionale (-4,7%) e che colloca la regione all’ultimo posto della graduatoria nazionale. Il -8,1% è il peggior dato registrato negli ultimi cinque trimestri e segue una lunga serie di segni meno: -8% a giugno 2015, -7% a marzo 2015, -5,3% a dicembre 2014, -1,7% a giugno 2014, -5,9% a dicembre 2013.
E quanto emerge da un approfondimento che Confartigianato Abruzzo ha condotto su un’elaborazione del Centro studi della Confederazione nazionale. Confartigianato, insieme alle altre tre associazioni dell’artigianato, ha richiesto alla Regione, in una nota congiunta, un incontro per affrontare la questione. In Abruzzo l’artigianato assorbe il 6,6% del totale dei prestiti alle imprese; la flessione dell’8,1% dello stock dei prestiti registrata dall’artigianato è di gran lunga peggiore rispetto al calo registrato dal totale delle imprese, pari al -1,2%.
A livello provinciale, il calo più consistente si registra nel Teramano: —11,4%, il dato peggiore d’Italia dopo quello di Benevento (-12%). Seguono la provincia dell’Aquila (-8,9%), quella di Pescara (-8,2%) e quella di Chieti (-7,7%).
Per quanto riguarda le sofferenze bancarie, considerando i prestiti al totale delle imprese, al terzo trimestre 2015, l’incidenza in Abruzzo è pari al 24% sul totale degli impieghi; una maggiore incidenza, pari al 24,3%, si registra nelle società non finanziarie, mentre è del 22% nel caso delle famiglie produttrici. Nel Chietino le sofferenze sono pari a 1.252 milioni di euro, cioè il 25,5% del totale degli impieghi; nell’Aquilano 502 milioni di euro, 22,4%; nel Pescarese 782 milioni, 20,3%; nel Teramano 1.135 milioni, 26,2%.
L’Abruzzo, infine, è tra le otto regioni che fanno registrare i tassi attivi effettivi sui finanziamenti più alti: 6,44 e – 102 punti base in un anno.
«La situazione è drammatica e lo diciamo da tempo – afferma il direttore regionale di Confartigianato, Daniele Giangiulli – Questi dati ne sono l’ennesima conferma e diventano ancora più significativi se si considera che i valori sono in peggioramento per il quinto trimestre consecutivo. Non si può più tergiversare, è arrivato il momento di dare delle risposte e la Regione non può più sottrarsi al confronto. Proprio per questo, insieme alle altre associazioni dell’artigianato, abbiamo richiesto, con una nota congiunta, un incontro alla Regione, per affrontare e risolvere i problemi che denunciamo da tempo».
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