Ieri la decisione dopo un incontro con il presidente Di Sabatino e il rettore D’Amico
TERAMO – Con una luce gialla che la renderà visibile anche di notte, un simbolico “faro” sulla città, l’opera di Diego Esposito “Naos” sarà collocata nello spazio esterno dell’Università, sulla collina di Colleparco.
E’ stato deciso ieri nel corso di un incontro fra l’artista, il presidente Renzo Di Sabatino, il rettore Luciano D’Amico e Paola Di Felice, ex direttrice dei Civici Musei di Teramo.
A individuare la nuova collocazione di “Naos” è stato lo stesso Esposito che la vede come un “faro” un “ponte” di collegamento fra Università e città nel segno di una ritrovata attenzione verso la cultura e i linguaggi dell’arte.
Dopo aver appreso da un articolo della “Città quotidiano” che l’opera di Diego Esposito si trovava smontata nelle aree di risulta del Parco della Scienza, il presidente della Provincia aveva scritto al commissario prefettizio, Luigi Pizzi, per proporre uno spazio espositivo dignitoso ad uno dei pezzi che caratterizzò la mostra d’arte contemporanea EXEMPLA 2. Curata da Bruno Corà, nel 2002, la mostra vide la partecipazione di artisti come Anselmo, Bassiri, Fabro, Icaro, Kounellis, Mattiacci, Messina, Mochetti, Nagasawa, Pistoletto, Ranaldi e Spagnulo; le loro opere furono collocate in spazi pubblici dialogando direttamente con il tessuto urbano. Ne fu promotore proprio Diego Esposito, una delle figure più significative nel panorama dell’arte italiana, teramano di origine. “Le mie opere – dichiara Esposito – sono sempre pensate in un contesto di dialogo con i luoghi dove si collocano e, oggi, penso che la sistemazione di Naos sulla collina, all’interno degli spazi dell’Università di Teramo, restituiscono a questo pezzo il valore simbolico che gli ho attribuito quando l’ho realizzata”.
Dopo il sopralluogo di ieri si sta già lavorando alla nuova installazione – nel lato sinistro dell’Università sotto l’ultimo blocco – e Provincia e Università stanno collaborando per una cerimonia di inaugurazione.
“Una proposta che ci è piaciuta subito e molto – commenta Di Sabatino – il senso di comunità si costruisce anche così; con le opere di Exempla, una mostra che fu realizzata anche con il contributo della Provincia, si volevano accendere i riflettori su questa città e sulle sue vocazioni. Oggi riaccendiamo, simbolicamente, quella luce, un augurale viatico per una città che è alle prese con un processo di ricostruzione dopo le calamità che l’hanno colpita”.
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