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“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”: come partecipare

da Marina Denegri

Il progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano partirà il 10 gennaio: undici le strutture aderenti in dieci località

cucina frentana

LANCIANO – Non solo piatti preparati secondo tradizione seguendo la stagionalità delle materie prime, ma anche e soprattutto la sintesi gastronomica della cultura e dell’identità della cucina popolare attraverso videointerviste e filmati. Il 2022 si apre con il nuovo progetto “Cucina popolare frentana: tracce d’identità” di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che in dodici mesi racconterà, attraverso il coinvolgimento dei protagonisti e le ricette identitarie, il meglio della cultura gastronomica del territorio teatino che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico, profondamente legato all’agricoltura.

Si parte il 10 gennaio, con il racconto dei “riti” dell’uccisione del maiale legati alle tradizione di Sant’Antonio Abate, per passare alla realizzazione degli insaccati, dai salami, al salsicciotto frentano, alla ventricina, che verranno affidati, dopo le sapienti attività di concia e lavorazione delle carni, alla stagionatura; fino alla preparazione di piatti a base di carne fresca suina, come, ad esempio la spadallata di pasta di ventricina, il cif e ciaff di maiale, gli Ndurciullune al sugo di ventricina, la panella di mais con salsiccia di fegato, i Tajarille con cotiche e fagioli, la polenta di mais con sugo di costatine e salsiccia di maiale.

Ad ospitare il primo step di progetto saranno 11 strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Atessa, Altino, Casoli, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Palombaro, Pizzoferrato, Scerni, Torricella Peligna ma molte altre sono le attività che hanno dato la propria adesione e che saranno coinvolte nei prossimi mesi. Proprio con l’intento di restituire dignità ai saperi della tavola attraverso racconti poco conosciuti ed interpreti spesso non blasonati, gli agriturismi che hanno sottoscritto il patto di comunità della cucina popolare frentana e che si ritrovano in determinati valori e modus operandi, proporranno dunque piatti di una cucina di tradizione e di territorio, diventando così ambasciatori di saperi e prodotti locali.

In particolare ciascuna struttura porterà in tavola un menu stagionale a 30€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione che si svolgerà dal 10 al 23 gennaio e che si ripeterà ciclicamente, nel corso dell’anno, in corrispondenza con il cambiamento delle stagioni, per apprezzare al meglio il patrimonio delle materie prime offerte dal territorio e i conseguenti piatti tradizionali.

Per partecipare all’iniziativa basterà contattare direttamente il locale scelto per vivere la propria esperienza enogastronomica e concordare la prenotazione.

Di seguito gli agriturismi e ristoranti che aderiscono: Aia Verde (Pizzoferrato), Caniloro (Lanciano), Colle Tripio (Guardiagrele), Cuore Rosso (Altino), Fattoria dell’Uliveto (Scerni), Il Vecchio Moro (Torricella Peligna), La Brocca (San Martino sulla Marruccina), Osteria La Frasca (Scerni), Trattoria del Pagano (Pizzoferrato), Travaglini (Casoli), Za’ Culetta (Rocca San Giovanni).

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