Manca la copertura finanziaria e sono bloccate l’istruttoria le eventuali ammissioni a finanziamento delle pratiche relative a 75 Comuni del Pescarese, del Chietino, del Teramano e dell’Aquilano per un importo pari a circa 270 milioni di euro
CUGNOLI (PE) – A seguito dell’Assemblea dei Sindaci dei Comuni del Cratere, svoltasi il 9 marzo 2017 a Fossa, i Sindaci del Cratere appoggiano ed esprimono la propria solidarietà ai Comuni “Fuori Cratere” per la situazione problematica in essere.
La ricostruzione dei Comuni Fuori Cratere del sisma Abruzzo 2009 è BLOCCATA.
Ad oggi, nonostante i continui solleciti agli organi sovra ordinati non è arrivata alcuna risposta in merito che possa garantire il futuro e il proseguire della ricostruzione.
Dal 1 marzo 2017 sono CHIUSI gli uffici UTR cd. di frontiera – “Comuni fuori cratere” delle diverse Aree Omogenee: Caporciano, Castel del Monte, Cugnoli, Goriano Sicoli, Montorio al Vomano e Rocca di Mezzo e quindi SONO BLOCCATE tutte le attività tecnico – amministrative delle pratiche di richiesta di contributo per gli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 per tutti i 75 Comuni “Fuori Cratere” delle Province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila convenzionati con gli uffici.
Le motivazioni delle chiusura sono le seguenti:
– non c’è stato alcun trasferimento di risorse per il pagamento del corrispettivo dei ventitre consulenti – che quotidianamente si occupano dell’istruttoria dei progetti per la ricostruzione post-sisma, anche se il Decreto-Legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2016, n. 160, prevede dei fondi finalizzati alle spese per il personale impiegato presso gli uffici territoriali per la ricostruzione (UTR) per l’espletamento delle pratiche relative ai comuni fuori del cratere;
– dal mese di giugno 2016 le amministrazioni Comunali hanno anticipato il pagamento dei professionisti per alcuni dei suddetti mesi, ma il rispetto degli equilibri di bilancio rende impossibile sostenere finanziariamente i costi degli uffici senza alcun rimborso.
La nascita di questi uffici di frontiera era stata inizialmente caldeggiata per dare la necessaria uniformità di lavorazione alle pratiche di ricostruzione post sisma, ma adesso gli uffici sono stati completamente abbandonati: non sono stati trasferiti i fondi per pagare le spese dell’anno 2016 e c’è incertezza interpretativa nella lettura delle norme previste per l’anno 2017.
È inconcepibile che tecnici molto preparati non abbiano avuto il pagamento del proprio compenso, pur avendo esercitato la propria professionalità quotidianamente a servizio degli uffici; la stessa situazione di mancati pagamenti si sta verificando per alcuni tecnici dell’USRC che non ricevono lo stipendio da mesi.
Ogni giorno continuano ad essere protocollate ed acquisite pratiche indirizzate agli uffici cd. di frontiera, presentate da cittadini che dopo otto anni desiderano tornare al più presto nelle proprie abitazioni, ma purtroppo, a causa di questo disinteresse che si sta trasformando in oblio, queste richieste non vengono riscontrate.
Non possiamo permetterci di abbandonare i nostri cittadini senza dare loro alcuna risposta in merito al proprio futuro e al futuro di un intero territorio che sta subendo tragiche e gravi conseguenze per l’interruzione dell’intera attività di ricostruzione, che si ripercuotono sull’economia della Regione, sui pagamenti dovuti alle ditte occupate, sull’indotto lavorativo creato, oltre che sulle risorse finanziarie pubbliche fino ad oggi impegnate.
Tutti i Comuni interessati chiedono aiuto per la risoluzione definitiva delle pesanti problematiche esistenti che bloccano la ricostruzione di tanti paesi.