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Daniele Pecci a Tagliacozzo Festival con “La morte della Pizia”

da Redazione

daniele pecci

Lo spettacolo di Friedrich Dürrenmatt andrà in scena giovedì 8 agosto al Chiostro di San Francesco. Al violoncello Chiara Di Benedetto, al violino Anais Drago

TAGLIACOSSO – Sarà il noto attore romano Daniele Pecci protagonista, giovedì 8 agosto a Tagliacozzo Festival con l’atteso spettacolo “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt, un grande omaggio alla tradizione mitologica greca. Nella mitologia greca, la Pizia era l’eletta sacerdotessa del dio Apollo a Delfi che, seduta sul suo tripode e avvolta dal vapore, profetizzava agli uomini il volere degli dei attraverso un solenne vaticinio.

Nel racconto La morte della Pizia di Friedrich Durrenmatt, pubblicato nel Mitmarcher del 1976, la profetessa di Apollo diventa “ una imbrogliona che improvvisava gli oracoli a casaccio, secondo gli umori del momento”.

Friedrich Durrenmatt, scrittore svizzero del Novecento ( 1921-1990 ) tiene in maniera particolare alla parodia e con questo racconto, piccolo capolavore della burla ironica, ci presenta un mito che assomiglia ad una caricatura, prendendo tuttavia le dovute distanze dalla satira e dal sarcasmo infondato.

Anche nella re- interpretazione del testo, magistralmente interpretata da Daniele Pecci, nasce una rilettura laica, sottile, dissacratoria e divertente del mito greco ed in particolare del mito di Edipo.

Daniele Pecci debutta nel 1990 in teatro, dove lavora quasi ininterrottamente – qualche volta anche come regista – fino alla prima metà degli anni 2000, quando diventa molto popolare grazie alle fiction Il bello delle donne (2002-2003) e soprattutto Orgoglio (2004-2006). Sempre per la televisione, nel 2005 è nel cast internazionale di San Pietro e Giovanni Paolo II, mentre nel 2007 è tra i protagonisti di Eravamo solo mille, tutte fiction trasmesse da Raiuno.

Nel 2008 ritorna su Canale 5 nelle fiction L’ultimo padrino e Crimini bianchi, mentre nel 2009 debutta al cinema con il film Fortapàsc di Marco Risi, cui segue nel 2010 Mine vaganti di Ferzan Özpetek.

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