“Chieti è una città che trasuda storia da tutte le parti, cordiale la gente che mi ha messo subito a mio agio”
CHIETI – Tra i protagonisti del Premio Prisco 2018 c’è anche l’ex allenatore del Crotone, Davide Nicola. Subito una dedica all’Abruzzo nel suo intervento: “Questa mattina ho camminato per Chieti, è stato davvero molto piacevole perché è una città che trasuda storia da tutte le parti, anche per la cordialità della gente che mi ha messo subito a mio agio. A me piace l’Abruzzo generalmente, ci vengo anche ogni tanto e ci vengo sempre molto volentieri, tra l’altro Chieti è la sede del Premio Prisco e per me è veramente un grandissimo onore essere stato scelto per rappresentare questi valori”.
Parlando del calcio ha dichiarato che al di là dei cambiamenti nei regolamenti poi sono i valori quelli che restano e che l’uomo sarà l’unico depositario di questi valori, l’unico custode e parametro.
JUVENTUS E CROTONE
Sullo scudetto, il settimo consecutivo della Juventus ha parlato di un fatto mai successo e che sarà molto difficile che sia ripetibile in futuro mentre sul suo Crotone ricorda piacevolmente l’impresa dello scorso anno e del fatto che il parlarne ha reso tutti più orgogliosi per il lavoro svolto e ha regalato emozioni: “Per me è e rimarrà un ricordo fantastico, le cose iniziano e poi finiscono, tutte le cose sia positive che negative si vivono attraverso le emozioni”.
IL NUOVO CT
Quindi un doveroso augurio a Roberto Mancini per la nuova avventura azzurra: “Sicuramente è un tecnico che ha una caratura internazionale, una conoscenza anche di altri tipi di campionati, i numeri sicuramente parlano per lui, auguro a Mancini di fare un grandissimo lavoro e auguro al progetto della Nazionale di attuare le giuste strategie perché c’è la possibilità come in ogni situazione di poter adattare dei cambiamenti e poter avviare un nuovo percorso”.
PESCARA E L’ABRUZZO …
“Della mia esperienza a Pescara nella stagione ‘98/’99 è rimasto tutto nonostante le poche presenze perché bastavano anche poche partite per sentirsi subito in sintonia con la piazza e con l’intera regione perché, ripeto, l’Abruzzo è bellissima anche come regione, se uno ha degli interessi oltre il calcio credo che ci siano davvero tutte le componenti, basta guardare soltanto ieri la grande manifestazione del Giro d’Italia con un panorama splendido, il Gran Sasso è stato bellissimo da vedere. Io ci vengo sempre molto volentieri e come tutte le volte divento tifoso di tutte le squadre con cui ho giocato o ho allenato.
Nell’estate 2014 c’era stato un contatto come allenatore, ma era stato un pour parler, quei giochi che poi non vengono portati all’attenzione perché parlare per parlare serve a poco. Il Pescara di quest’anno? Si è complicaro dopo che Zeman è andato via, da esterno non è mai facile dare delle spiegazioni, farsi delle idee precise e non è neanche tanto corretto perché non vivi nel quotidiano e non sai le dinamiche. Indubbiamente vedere Zeman andare via fa pensare che c’era qualcosa che non andava, il campionato ha dimostrato che la rosa era buona, evidentemente non si sarà trovato un ambiente in cui le componenti viaggiano tutte nella stessa direzione, non saprei dire altro perché non c’ero, auguro solo al Pescara di chiudere questa pratica e avviare u nuovo processo.
Quando nel mio primo anno da allenatore ero con il Lumezzano seguivo gli allenamenti di Zeman nella stagione 2011/2012, seguo tutti gli allenatori perché sono un allenatore molto curioso, non so se sia un pregio o un difetto. Di Zeman ho sempre apprezzato l’abilità del gruppo, il possesso palla che non è noioso, si va spesso in verticale cercando di battere gli avversari e la sua grande abilità di attaccare gli spazi degli avversari. Lo apprezzo così come apprezzo tutti gli altri allenatori ed ognuno di noi ha il suo marchio di fabbrica perché è giusto che sia così”.