Lo sostiene la senatrice Stefania Pezzopane firmataria del Disegno di Legge per il contrasto alla violenza sulle donne
L’AQUILA – Un’azione più determinata e incisiva nella prevenzione e nel contrasto al femminicidio. Questa la mission del Disegno di Legge per il contrasto alla violenza sulle donne e al femminicidio, a firma della sen. Francesca Puglisi e dell’on. Daniela Sbrollini, di cui la sen. Stefania Pezzopane è firmataria.
“Serve una svolta, imposta dall’aumento delle donne uccise; 124 nel 2012 e già più di 30 nei primi mesi del 2013, e dall’escalation degli episodi di violenza – ha commentato la senatrice Pezzopane– Occorrono fatti concreti contro il femminicidio: l’avvio dell’iter della legge, la costituzione di una task force del governo, fondi certi per i centri antiviolenza, potenziamento della linea verde 1522. Così come è necessario creare dei pool di intervento territoriale con il coinvolgimento delle forze di polizia, delle associazioni, delle Asl e soprattutto degli uffici scolastici. La legge tocca tutti i piani, certamente anche quello penale, ma soprattutto quello sociale e culturale, e su questa proposta vogliamo coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore i diritti delle donne”.
Tra le misure previste dal DDL, l’adozione di un codice di autoregolamentazione per i media; l’istituzione nelle scuole della figura del referente per l’educazione alla relazione; nonché protocolli d’intesa promossi dalle prefetture tra soggetti istituzionali, quali province, comuni, aziende sanitarie, consigliere di parità, uffici scolastici provinciali, forze dell’ordine e del volontariato che operano sul territorio, al fine di contrastare efficacemente il fenomeno degli atti persecutori e della violenza contro le donne; l’istituzione di un apposito Osservatorio sulla violenza nei confronti delle donne, accessibile anche agli enti impegnati in attività di ricerca.
Inoltre l’adeguamento delle strutture sanitarie prevedono la formazione di operatori specializzati e preparati ad accogliere, sostenere e soccorrere le donne vittime di abusi.Per le vittime della violenza di genere si prevede una tutela peculiare anche sul piano previdenziale e lavorativo, inserendo tra i livelli essenziali delle prestazioni di accoglienza e socio-assistenziali, le attività volte a fornire misure di sostegno alle donne vittime di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti. Si sancisce il riconoscimento della possibilità di costituirsi nel giudizio penale per il centro che abbia assistito la vittima di violenza sessuale, maltrattamenti, stalking La proposta comprende anche la disciplina delle case e dei centri delle donne, quali luoghi nei quali non solo possa trovare tutela la vittima di violenza o di discriminazioni di genere, ma nei quali possa pure darsi libero corso a iniziative di solidarietà e accoglienza rivolte ai figli minori delle stesse donne, a prescindere dalla loro cittadinanza.Per quanto riguarda l’aspetto penale, si chiede la codificazione di un’aggravante comune per tutti i delitti contro la persona commessi mediante violenza, l’estensione dell’aggravante per lo stalking anche alle ipotesi in cui il fatto sia commesso dal coniuge, ma si prevedono programmi specifici per i detenuti per reati di violenza contro le donne.