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Il Decameron di Boccaccio, per la lettura ai tempi del Covid19

da Marina Denegri

Il Professore della D’Annunzio ha scelto questo classico di Giovanni Boccaccio per la sua attualità, perché mette in campo il valore della solidarietà

decameron

CHIETI – In questo periodo in cui, in osservanza delle misure restrittive adottate dal Governo per contenere la diffusione del Coronavirus, dobbiamo restare a casa quale libro leggere? Il Professor Mario Cimini, Professore Associato di Letteratura italiana e Storia della critica letteraria presso il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università «G. D’Annunzio» di Chieti-Pescara, in un video pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook dell’Ateneo, consiglia un classico: il Decameron di Giovanni Boccaccio.

Perchè proprio quest’opera? “Innanzitutto, perché é un libro di straordinaria attualità -ha dichiarato il professor Cimini- Lo sfondo del libro è la celebre epidemia di peste del 1348. Inoltre, contiene una sorta di guida a come si possa reagire a difficoltà come quelle che stiamo vivendo oggi. I valori che il Decamerone mette in campo sono quelli della solidarietà e della socialità,  come fondamenti dell’esistenza umana e antidoti personali e collettivi in cui possiamo imbatterci.  Questi fondamenti si legano all’esaltazione di tutto ciò che è vita”

“Il Decameron -ha concluso il Professore- potete trovarlo online, sulle biblioteche digitali, anche in formato audiolibro. Ci sono anche versioni in italiano moderno: la più famosa è sicuramente quella di Aldo Busi”

Il Decameron è una raccolta di cento novelle scritta da Giovanni Boccaccio, probabilmente tra il 1349 e il 1353 ed éconsiderata una delle opere più importanti della letteratura del Trecento europeo, durante il quale esercitò una vasta influenza sulle opere di altri autori. Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera che in quel periodo imperversava nella città, e che a turno si raccontano delle novelle di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all’erotismo bucolico del tempo. Per quest’ultimo aspetto, il libro fu tacciato di immoralità o di scandalo, e fu in molte epoche censurato o comunque non adeguatamente considerato nella storia della letteratura.