Pescara

Decolla il protocollo istituzionale che avvia a lavori socialmente utili i migranti ospiti delle strutture cittadine

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Entra nella fase operativa l’intesa tra il Comune, Prefettura, Caritas e la Cooperativa Eta Beta

PESCARA – Entra nella fase operativa il protocollo tra il Comune, Prefettura, Caritas e la Cooperativa Eta Beta, finalizzato ad avviare i migranti ospiti dei centri di accoglienza a lavori socialmente utili a titolo di volontariato sul territorio cittadino.

Si tratta di un’intesa voluta dal Comune e sostenuta dalla Prefettura, per le finalità sociali e di integrazione che il protocollo siglato in settembre promuove.

Alla conferenza erano presenti i migranti, il sindaco Marco Alessandrini, la dott.ssa Maria Di Cesare e Rita Fasciani per la Prefettura, gli assessori a Personale, Sociale, Verde Pubblico Sandra Santavenere, Giuliano Diodati, Laura Di Pietro che insieme all’assessore alla Manutenzione Enzo Del Vecchio accoglieranno i volontari, il consigliere Tonino Natarelli, presidente della Commissione Politiche Sociali che ha seguito l’iter dell’intesa, il consigliere Pierpaolo Zuccarini e i responsabili di Caritas ed Eta Beta.

“Come altri Comuni abruzzesi abbiamo voluto favorire percorsi integrativi ed educativi in modo libero, volontario e gratuito per quanti si trovano nella condizione di profugo – spiega il sindaco Marco Alessandrini – Sono contento di questa giornata che presenta un lavoro cominciato mesi addietro d’intesa con la Prefettura, quando abbiamo pensato un progetto volto ad avviare i migranti ospiti dei nostri centri di accoglienza verso lavori socialmente utili. Sono contento perché rappresenta una risposta concreta al tema della migrazione e più forte dei muri, delle barriere e dei fili spinati che si levano al posto di affrontarlo, perché se migliaia di persone sono disposte a lasciare la propria terra, fuggendo verso una speranza di vita che nei propri Paesi non hanno, è necessario tendere la mano. Questo genere di accoglienza è un modo per trattare diversamente la questione, scegliendo una strada che è concreta, lontana da strumentalizzazioni ipocrite e che guarda all’uomo. Il nostro augurio ai volontari è quello di vivere positivamente questa esperienza come opportunità concreta di inserimento, ci auguriamo che la cura del verde, la manutenzione minuta della città che loro contribuiranno a fare durante la permanenza qui, possa anche divenire visibile in modo da offrire risposte a chi ne cerca e lasciare alla città un contributo tangibile del proprio passaggio. L’opportunità può essere il rovescio della medaglia della crisi e oggi ne abbiamo una dimostrazione concreta”.

“Con un atto di Giunta abbiamo dato indicazioni a tutti i dirigenti per individuare lavori in cui questi volontari potranno essere impiegati – aggiunge l’assessore al Personale Sandra Santavenere – Daranno un contributo alla collettività che li ospita, che li farà sentire persone e non un peso e questo contributo sarà importante perché avremo braccia che potranno aiutare sul Verde, nella Manutenzione sugli altri fronti dove verranno impiegati a titolo volontario. L’immigrazione è un fatto storico, non un problema, dobbiamo mettere in campo politiche illuminate che possano andare verso la direzione dell’interazione perché possa divenire un valore aggiunto. Questo progetto dimostra che si può fare”.

“Si tratta di persone che fuggono dai propri paesi – aggiunge Tonino Natarelli, che ha seguito il progetto – Sono in tutto 14, età media 18/24 anni, di varia provenienza: Senegal, Togo, Gambia, Ghana, Camerun Nigeria. Entro due settimane saranno operativi negli ambiti dei lavori socialmente utili, dunque dalla cura del verde alle attività degli uffici tecnici del Comune, la gestione dei parchi e tutti i servizi che rientrano in questo range e siano gestiti dal Comune.

“In tema di accoglienza ai migranti come Prefettura abbiamo il mandato istituzionale – spiega la dott.ssa Rita Fasciani – ma il territorio è l’istituzione e dal momento in cui è arrivato l’input per il protocollo a oggi, è stato un cammino di apprendimento per tutti. Ci saranno sicuramente i frutti perché l’intesa nasce per produrli, siamo certi che sia un percorso utile e di crescita comune”.

“Siamo davvero contenti di questa collaborazione perché cominciamo a vedere l’immigrazione come un’opportunità e non come un problema da affrontare – afferma Corrado De Dominicis della Caritas – I migranti non sono solo portatori di bisogni, ma risorse umane che si possono mettere a servizio della comunità. Loro già lo fanno da tempo con noi in vari servizi di supporto alle attività che svolgiamo alla Cittadella, un ruolo che li impegna e ci impegna a rafforzare il servizio dell’accoglienza a vantaggio di tutti coloro che ne hanno bisogno”.

 

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