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Del Trecco e Foschi intervengono su delocalizzazione cementificio, Pd e Confindustria

da Redazione

PESCARA – L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco e il capogruppo Pdl Armando Foschi , in merito alle affermazioni del Pd sul ‘caso’ inerente la delocalizzazione del Cementificio dal territorio di Pescara, hanno puntualizzato che la vecchia amministrazione di centro-sinistra  non ha mai tentato di delocalizzare tale stabilimento dalla città, anzi si è espressa a favore della sua permanenza nel territorio, tanto da aver dato parere favorevole al precedente rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. La prova di quanto affermato  da Del Trecco e Foschi sarebbe in un documento rintracciato  nei cassetti del Comune che smentirebbe  le affermazioni di ieri  dei consiglieri Di Pietrantonio e Del Vecchio, un documento che verrà consegnato alla città come ‘operazione trasparenza’ sulla politica del centro-sinistra.

Hanno detto ancora Del Trecco e Foschi :

assurdità e sciocchezze quelle affermate dal Pd, subito smascherate dal Protocollo d’intesa di ‘reciproca responsabilità sociale’ stipulato nel maggio 2007 tra Comune e l’azienda La Farge Adriasebina, ex proprietaria del Cementificio, oggi passato alla Sacci Spa, accordo sul quale, peraltro intendiamo fare anche ampia chiarezza, un accordo nel quale la precedente amministrazione comunale non ha mai ritenuto di dover adottare atti per agevolare o sollecitare la delocalizzazione del cementificio da Pescara, ma tutt’altro: nella convenzione infatti l’amministrazione comunale ha sostanzialmente ‘preso atto degli effetti favorevoli della vasta integrazione dello stabilimento industriale, nonché del valore occupazionale, generato dalle attività e presenza della La Farge considerandoli utili per il tessuto sociale della città in quanto contribuiscono allo sviluppo di vasta area, nonché patrimonio relazionale da valorizzare’, e ancora, ‘l’amministrazione – come si legge nell’accordo sottoscritto -, nel ritenere che la presenza sul territorio comunale della società e la prosecuzione della sua attività d’impresa rappresentino elementi rilevanti per lo sviluppo economico e sociale della sua città e della sua provincia’ hanno fissato alcune ‘regole nei reciproci rapporti’, ovvero La Farge ha offerto la propria disponibilità a erogare un contributo ‘di 120mila euro lordi l’anno per 15 anni, a partire dal 2007, somma da erogare entro il 30 giugno di ogni anno, per la realizzazione di iniziative di grande rilevanza sociale, economica, culturale e ambientale’, importi da corrispondere mediante l’esecuzione direttamente o in qualità di committente, delle opere relative al progetto di riqualificazione. In altre parole: la passata amministrazione di centro-sinistra è sempre stata favorevole alla permanenza del cementificio a Pescara, e in cambio ha ottenuto un contributo di 120mila euro l’anno per 15 anni, a smentire clamorosamente le affermazioni odierne dei consiglieri del Pd, che nel 2007 facevano parte della compagine di maggioranza. Oggi, peraltro, quella convenzione merita un approfondimento da parte dei nostri uffici, innanzitutto per rintracciare quel contributo di 120mila euro l’anno: a oggi dovremmo aver già ricevuto 600mila euro, ma onestamente nella contabilità del Comune non v’è traccia di tale somma, ma forse l’ex assessore al bilancio Pd saprà darci indicazioni su dove cercare, verificando eventualmente anche se La Farge abbia o meno continuato a ottemperare agli obblighi assunti attraverso quella convenzione, che di fatto l’ha vincolata sino al 2022. Non solo: nella stessa convenzione, La Farge si è impegnata anche a eseguire altri interventi, come la realizzazione di una pista ciclabile a seguito della bonifica delle sponde del fiume, la riqualificazione del Parco della Pace per un contributo massimo di 200mila euro e la riqualificazione esterna degli spazi e delle strutture dello stabilimento di Pescara, avvalendosi della collaborazione di una personalità del mondo artistico individuata dal Comune di Pescara, impegni che ora andremo a verificare se sono stati o meno ottemperati.
Intanto, in merito alla polemica sollevata da Confindustria, in tutta franchezza esprimiamo perplessità sulle parole di Confindustria che evidentemente non conosce bene il percorso seguito dall’amministrazione comunale di Pescara sino a oggi: già tre anni fa – hanno ricordato l’assessore Del Trecco e il capogruppo Foschi – abbiamo aperto un dialogo con la proprietà del Cementificio per iniziare a valutare insieme una possibile delocalizzazione dell’impianto, dichiarandoci sin dall’inizio contrari alla permanenza dell’azienda sul nostro territorio. Oggi molto semplicemente abbiamo formalizzato tale contrarietà esprimendo parere ‘non favorevole’ al rinnovo delle autorizzazioni, un parere obbligatorio, non vincolante, ma chiaramente che ha un suo specifico peso politico e amministrativo. Non abbiamo mai nascosto alla Sacci Spa quella che era la nostra posizione, nota già dal 2006. Piuttosto da Confindustria ci saremmo attesi collaborazione e supporto nell’individuazione di un sito alternativo in cui delocalizzare l’azienda, fornendo il giusto sostegno alla Sacci Spa per la salvaguardia dei posti di lavoro.

 

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