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Delegazione IZSAM in Africa per rafforzare la cooperazione

da Redazione

namibia settembre 2019

Guidata dal DG Nicola D’Alterio, ha organizzato un meeeting in Namibia per rafforzare la ricerca e la formazione nella Comunità di Sviluppo dell’Africa meridionale (SADC)

TERAMO – L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, in qualità di Segretariato del network ERFAN – Enhancing Research For Africa Network (www.erfan4africa.com), ha organizzato a Windhoek, in Namibia, il primo meeting dei gruppi di lavoro della Regione SADC, Southern African Development Community. ERFAN è un network scientifico costituito a Teramo agli inizi del 2017 sulla base dell’esperienza ultratrentennale sviluppata dall’IZSAM con progetti di ricerca e cooperazione in oltre 20 Paesi africani. Ad oggi fanno parte di ERFAN 29 Istituzioni veterinarie, 24 africane e 5 italiane. L’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) crede molto nel network scientifico, tanto da aver deciso finanziarlo per quattro anni con circa 1,5 milioni di euro.

“Il meeting che si è svolto a Windhoek dal 9 all’11 settembre ci ha detto chiaramente che è indispensabile mettere a sistema le competenze, anche quelle diverse, per facilitare la condivisione di informazioni e potenziare la capacità della ricerca. È stato un incontro importante perché si è trattato del primo meeting dei gruppi di lavoro a cui il nostro Istituto ha partecipato con le sue migliori professionalità veterinarie”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’IZSAM Nicola D’Alterio: “Con me e il dott. Massimo Scacchia, responsabile del nostro settore Ricerca, Sviluppo e Cooperazione nei rapporti internazionali, sono stati in Namibia esperti di sanità animale, sicurezza alimentare, benessere animale, virologi, epidemiologi… il network ERFAN nasce con l’obiettivo primario di rafforzare i Servizi Veterinari dei Paesi dell’Africa meridionale affinché raggiungano un livello di autonomia tale da migliorare le condizioni delle popolazioni locali, anche mediante un controllo sempre più puntuale delle produzioni. A cascata ciò significa garantire la sicurezza sanitaria e il controllo delle malattie a livello globale… direi che con questo primo meeting operativo abbiamo imboccato la strada giusta”.

I 64 partecipanti provenienti da 13 Istituzioni africane e 5 Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani (Abruzzo e Molise; Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; Puglia e Basilicata; Campania e Calabria; Sicilia) si sono riuniti in 6 gruppi di lavoro per pianificare azioni tese a migliorare la ricerca, le performance diagnostiche e la formazione scientifica in materia di Igiene degli alimenti, Benessere animale e malattie – anche trasmissibili all’uomo – quali Tubercolosi bovina, Brucellosi, Pleuropolmonite contagiosa bovina, Encefalopatie spongiformi trasmissibili e Rift Valley Fever. A fine meeting sono stati presentati i piani di azione dei gruppi di lavoro per il biennio 2019-2021 in accordo con i tre pilastri di ERFAN: il miglioramento delle performance diagnostiche attraverso le attività di networking, la formazione legata al trasferimento di innovazioni tecnico-scientifiche e la presentazione di proposte progettuali a valenza regionale.

Il meeting è stato arricchito dalla presenza del dott. Romano Marabelli, già Segretario Generale del Ministero della Salute e attuale consigliere e sostituto del Direttore Generale dell’OIE, che ha sottolineato l’importanza di ERFAN nella collaborazione tecnico-scientifica internazionale e da qui la decisione dell’OIE di sostenere finanziariamente la rete. Un plauso al network è arrivato anche dall’Ambasciata d’Italia a Pretoria, in Sudafrica, attraverso il dott. Pierguido Sarti, Addetto Scientifico e Tecnologico dell’Ambasciata, che ha manifestato un forte interesse per ERFAN quale strumento strategico di collaborazione scientifica dell’Italia nella Regione SADC.

Foto di N. D’Alterio

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