PESCARA – Si è svolto, a Roma, nei giorni scorsi un vertice tecnico sulla delocalizzazione delle antenne di San Silvestro alla presenza dei progettisti della Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila, che hanno redatto la proposta approvata dalla Regione Abruzzo, dei tecnici del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e degli esperti della Fondazione Bordoni di cui lo stesso Dicastero si avvale in qualità di consulenti. In sostanza, il lavoro redatto dall’Università de L’Aquila è piaciuto e ha attratto la curiosità degli esperti scientifici di Roma. Ora verranno raccolti i dati dettagliati di tutti gli impianti esistenti a San Silvestro per consentire allo stesso ateneo di redigere con il Dicastero lo Studio di fattibilità. Nel frattempo verrà convocato il vertice con l’Agicom alla quale con la Regione Abruzzo si tornerà a esprimere la ferma volontà di spostare le antenne e di escludere definitivamente San Silvestro dal Piano Nazionale delle Frequenze. Dall’incontro è emerso che la delocalizzazione delle antenne di San Silvestro su una piattaforma off-shore al largo della costa potrebbe divenire un progetto-pilota sperimentale, applicabile anche su altri siti per ridurre l’impatto della ‘giungla’ degli impianti sul territorio.
Ha ricordato il sindaco Albore Mascia:
il vertice era stato fissato al termine dell’incontro istituzionale dello scorso 26 maggio, scindendo la parte più strettamente tecnico-scientifica, che doveva riunire attorno a un tavolo esclusivamente gli esperti della materia per verificare la reale fattibilità del progetto proposto, da quella politica che dovrà invece portare avanti il confronto con l’Agicom per l’esclusione di San Silvestro dal Piano Nazionale delle Frequenze, dando il via all’exit strategy per lo spostamento degli impianti radiotelevisivi dal colle.
Già in quella sede abbiamo ribadito che la nostra amministrazione comunale, crede fortemente nel progetto di delocalizzazione su piattaforma a mare degli impianti radiotelevisivi, progetto nato dallo studio condotto dal mondo accademico, dunque con fondamenta scientifiche, con un vero studio di fattibilità elaborato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila che non tiene semplicemente conto della realizzazione del traliccio, ma ha condotto anche uno studio sul posizionamento delle frequenze, sulle possibili interferenze radioelettriche, tenendo conto anche degli impianti situati sull’altra sponda dell’Adriatico, e su tutti i dettagli dell’intervento.
Il 13 settembre 2010 la Regione Abruzzo ha adottato con una delibera formale quel progetto di delocalizzazione su ‘sito idoneo’, specificando che ‘detto sito individuato ai sensi dell’articolo 28 comma 7 del Decreto legislativo 177/2005 (quello che demanda alle Regioni la competenza nell’individuazione dei siti) permette di garantire la qualità del servizio di ripetizione del segnale nelle aree geografiche tuttora servite e nel contempo la risoluzione dei possibili rischi per la salute della popolazione residente, derivanti dalla continua esposizione alle onde elettromagnetiche’. Quel progetto è già stato presentato a Roma all’ingegner Francesco Troisi, del Dipartimento per le Telecomunicazioni, in un incontro che si è svolto il 17 settembre 2010 e la Regione Abruzzo il 29 novembre ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico una lettera in cui ha richiesto formalmente allo stesso Dicastero ‘di avviare le procedure per inserire nel Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze il sito individuato dalla Regione Abruzzo di cui allo studio di fattibilità per la delocalizzazione dei siti di broadcasting congestionati’. Nel corso di quel vertice è stata fissata innanzitutto la riunione esclusivamente tecnica, alla quale nei giorni scorsi ha preso parte il professor Graziosi, esperto in materia di telecomunicazioni, con un collega esperto nel settore infrastrutturale e compatibilità off-shore e un terzo tecnico addetto all’impiantistica per poter riferire circa le forniture di energia elettrica per il fabbisogno di broadcasting. Con lo staff dell’Università c’erano, tra gli altri, i tecnici della Fondazione Bordoni, consulente specifico del Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Ambiente, l’ingegner Frullone, presente anche all’incontro romano, due ingegneri giunti da Bologna e l’ingegner Troisi del Dipartimento per le Telecomunicazioni. La discussione è stata giudicata dal professor Graziosi assolutamente ‘fruttuosa’ e interessante, perché sono stati approfonditi i temi tecnici del progetto ed è stato predisposto un programma di lavoro per comprendere quali elementi ancora servano per andare avanti sul programma off-shore, ossia quali parametri bisogna avere a disposizione per poter effettuare lo Studio di fattibilità specifico. In particolare il Ministero fornirà all’ateneo i dati il più possibile dettagliati su tutti gli impianti oggi esistenti a San Silvestro per poterli poi proiettare in un’ipotesi di delocalizzazione sulla piattaforma al largo. Ovviamente l’ipotesi presa in considerazione non è quella di prendere ogni antenna oggi esistente e portarla off-shore, ma piuttosto di razionalizzare al massimo gli impianti esistenti, renderli più efficienti, ridurre i consumi, le spese di manutenzione e migliorarne la funzionalità, obiettivi che dovrebbero essere supportati anche dall’interesse degli operatori proprietari degli impianti perché per loro significherebbe riduzione dei costi.
In altre parole dovremo ottimizzare l’utilizzo della piattaforma e l’ingombro delle antenne per le diverse frequenze sia radio che televisive. Nel corso del vertice si è ribadito che su uno stesso traliccio non si potranno installare canali adiacenti spettralmente per le evidenti interferenze, ma già è stata avanzata l’ipotesi di realizzare non due tralicci, ma uno a forma di ‘Y’. A conclusione dell’incontro la Fondazione Bordoni ha ufficializzato che verrà redatto un verbale che sarà trasmesso al Ministero dello Sviluppo Economico, all’attenzione del Capo segreteria Selli, per un parere ufficiale su tale ipotesi che consentirà la prosecuzione della collaborazione avviata. Un nuovo incontro potrebbe svolgersi già la prossima settimana per iniziare a fornire una stima dei tempi tecnici necessari per concretizzare la proposta che, nel corso del confronto, è stata giudicata interessante dal punto di vista dell’innovazione e della ricerca da parte degli addetti del Ministero. In altre parole Pescara potrebbe divenire esperienza-pilota fornendo una valida alternativa per la delocalizzazione degli impianti in situazioni simili a quella di San Silvestro. Forti dell’esito di tale incontro già domani, lunedì 13 giugno, chiederemo di fissare il vertice politico con l’Agicom e l’Authority, rappresentata dal Direttore generale Roberto Viola o dall’ingegner Vincenzo Lo Bianco, affinchè con la Regione Abruzzo si possa ribadire chiaramente la volontà congiunta di delocalizzare le antenne e la richiesta di esclusione di San Silvestro dal Piano Nazionale delle Frequenze.
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