Presenti anche l’Assessore della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, il Consigliere comunale di Roma, Giovanni Zannola, e Confindustria Abruzzo.
«Ritengo che la Giunta Raggi debba assolutamente rivedere questa decisione, che mortifica gli abruzzesi. Questa scelta, se attuata, allontanerà ancora di più Roma dall’Abruzzo e questo è inaccettabile. Studenti, lavoratori e pendolari, molto probabilmente, saranno costretti a rivedere anche le proprie scelte di vita lavorative e familiari per effetto dell’allungamento dei tempi di percorrenza.
La nostra Regione non si è mai sottratta dal fornire leale collaborazione Istituzionale al Comune di Roma. Se non vi saranno ripensamenti, sarò costretto a rivedere la posizione politica del mio Gruppo rispetto alla disponibilità ad accogliere i rifiuti proveniente da Roma negli impianti di trattamento presenti sul mio territorio. Ci siamo francamente stancati di essere forti e gentili con chi non apprezza questa nostra caratteristica».
I segretari generali Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo dichiarano:
“Senza voler entrare nel merito delle motivazioni che avrebbero indotto la giunta della capitale ad assumere questa decisione, crediamo non si possa ignorare che un simile provvedimento – dal quale peraltro non si evince con chiarezza se sia definitivo o temporaneo (ed eventualmente per quanto tempo) – andrà inevitabilmente a peggiorare le condizioni di migliaia di pendolari che stanno già pagando un prezzo salato in materia di penalizzazioni per l’incuria e la miopia anche della politica abruzzese.
Cittadini che devono anche subire i disagi e i rischi connessi all’attraversamento delle arterie autostradali A24 e A25 sulle quali persistono condizioni di sicurezza non proprio rassicuranti pur in presenza di pedaggi esorbitanti e tra i più cari d’Italia. Si pensi alla carenza delle infrastrutture ferroviarie e alla vetustà dei treni destinati alla nostra Regione tra i più vecchi d’Italia e che determinano tempi di percorrenza che sono francamente antistorici e addirittura superiori rispetto a quelli che registravano trent’anni fa quando l’alta velocità nemmeno esisteva.
Si pensi all’esclusione della nostra Regione (la sola insieme al Molise) dai nove corridoi europei, le cosiddette reti TEN-T istituite a inizio anni Novanta dalla Commissione europea con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi di trasporto, di migliorare i servizi di mobilità e la loro accessibilità ai viaggiatori e alle merci, puntualmente assicurate ai cittadini delle restanti regioni.
In questo desolante contesto nel quale ai pendolari abruzzesi non vengono fornite alternative di mobilità, Cgil, Cisl e Uil reputano davvero intollerabile che si possa decidere addirittura di peggiorare le condizioni della sola modalità che ad oggi consente agli abruzzesi di raggiungere la capitale in tempi accettabili”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, che questa mattina ha manifestato, proprio alla Stazione Tiburtina, insieme a tanti sindaci, amministratori regionali dell’Abruzzo e del Lazio, e ai comitati contrari allo spostamento ad Anagnina e per la riqualificazione di Tiburtina.
“Siamo giunti a questa manifestazione – spiega Stefania Pezzopane – esasperati dal silenzio della sindaca. Il suo è un comportamento assolutamente inaccettabile. La delibera della Giunta non ha avuto rispetto delle Regioni, dei gestori del trasporto e dei cittadini. Raggi non ha mai voluto neanche rispondere ai sindaci abruzzesi, esattamente il contrario di come si comportarono loro, ad esempio nella vicenda dei rifiuti di Roma che si stanno raccogliendo in Abruzzo. Ora si ritiri la delibera e si avvii un tavolo di confronto positivo – conclude la deputata Dem che sull’intera vicenda ha presentato anche una interrogazione parlamentare – altrimenti porteremo la protesta popolare in Campidoglio”.
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