L’Ufficio tecnico locale della Cooperazione dell’Ambasciata (Utl) italiana in Libano ha scelto di avvalersi della competenza degli artisti-pedagoghi abruzzesi Cam Lecce e Jörg Grünert, del Deposito Dei Segni, che da anni rappresentano l’Abruzzo in attività di formazione in Libano, per lo svolgimento di parte delle attività previste nel programma di emergenza per i rifugiati palestinesi in Libano “Prevenzione della violenza contro le donne nei campi profughi palestinesi” (Pavaw), promosso dal Ministero degli Affari Esteri.
Domani sabato 26 settembre i due artisti partiranno alla volta di Beirut, dove agli inizi di ottobre avvieranno le attività di formazione in riferimento alle Linee Guida di Genere stilate dalla Cooperazione Italiana in sintonia con i dettami della Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite che sancisce “di combattere tutte le forme di violenza contro le donne e, di tradurre in realtà la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne”.
Questa la spiegazione di Cam Lecce e Jörg Grünert:
Le attività di formazione previste nel workshop di 130 ore “Ifigenia, Glauce e le altre” hanno l’obiettivo di formare operatori in grado di prevenire la violenza e la disuguaglianza nei confronti delle donne e rimuovere le barriere invisibili che alimentano il conflitto tra i generi. I partecipanti indagheranno il sistema comunicativo e l’importanza che i modelli socio-educativi rivestono nell’immaginario collettivo. Al termine di questo laboratorio saranno in grado di intervenire negli ambiti di appartenenza per iniziare uno sradicamento, nella mentalità e nei contesti sociali, dei luoghi comuni che contribuiscono ad esporre le donne a violenza e discriminazione, e promuovere così la parità tra uomo e donna.
La conclusione delle attività sarà suggellata dalla elaborazione di una scrittura scenica partecipata con una messa in scena finale a rappresentazione del processo creativo svolto.
Nel mese di luglio Cam Lecce e Jörg Grünert a Beirut hanno già fatto una selezione per la scelta dei partecipanti alle attività di formazione, conducendo una sessione di focus group in cui attraverso un questionario stilato dalla sociologa Roberta Pellegrino, del Centro Antiviolenza Ananake di Pescara, hanno effettuato una raccolta dati necessaria per l’analisi del contesto e dei bisogni.
Durante la conferenza stampa il sindaco di Spoltore Franco Ranghelli ha così commentato:
Cam e Jörg si muovono con disinvoltura in un luogo dove mettono a rischio la loro vita in nome di una voglia di democrazia che li rende veri e propri operatori di pace.
In conferenza stampa il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa ha invitato Deposito dei segni a raccontare la loro esperienza di fronte a lui e alla Commissione delle pari opportunità insieme al Centro Ananke.
Il progetto è patrocinato da: Cooperazione Italiana/Ambasciata Italiana/Utl, Comune di Pescara, Provincia di Pescara, Comune di Spoltore, Regione Abruzzo, Consigliera di Parità della Provincia di Pescara, Centro Antiviolenza Ananke di Pescara, Aiccre Abruzzo, Dipartimento Comunicazione e Spettacolo Università Roma Tre, Facoltà di Scienze Sociali Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara.
Il 18 dicembre del 1979 l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale ONU della Convenzione per l’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (CEDAW) segnò una svolta storica nel percorso dei diritti umani delle donne. In sintonia con i dettami della Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite (risoluzione 55/2 del 2000) che sancisce il dovere di combattere tutte le forme di violenza contro le donne e di tradurre in realtà il Cedaw, la Cooperazione Italiana/Ambasciata Utl (Unità tecnica locale) ha stilato le Linee Guida di Genere che intendono valorizzare il ruolo delle donne come soggetti di uguale dignità, nella definizione di uno sviluppo sostenibile centrato sulle persone e promuovere un’ottica di genere nell’aiuto pubblico allo sviluppo.
“La violenza di genere è una violazione dei diritti umani fondamentali all’integrità personale e mentale di ciascuna persona” (Cedaw- Onu 1992)