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Pescara, Di Pasquale su Servizio Allergologia Ospedale Civile

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Il candidato  di  Forza Italia  sottolinea i disagi per gli utenti legati allo smantellamento del reparto
PESCARA – “Un appello alla Regione Abruzzo e all’assessore alla Sanità Verì per restituire all’Ospedale civile di Pescara il Servizio di Allergologia, concretamente e vergognosamente smantellato dall’attuale Manager Mancini. È quello che rivolgiamo oggi per contrastare la volontà ingiustificata dell’attuale dirigenza Asl di cancellare uno dei Reparti d’eccellenza della struttura. Impossibile, oggi, eseguire i test per le allergie a farmaci e insetti, che richiedono obbligatoriamente il regime di day hospital in nosocomio, impossibile prenotare in tempi decorosi una qualunque altra prestazione, imponendo ai pazienti liste d’attesa abnormi, fino a due anni, o, in alternativa la mobilità fuori regione o il ricorso ai privati”.

È la denuncia di Alessio Di Pasquale, candidato nelle fila di Forza Italia, dopo aver incontrato alcuni utenti che da mesi sono ormai in attesa di essere chiamati dal Servizio Allergologia per effettuare test fondamentali e che vedono allungarsi ogni giorno di più tale possibilità.

“Dal 2013, all’Ospedale Civile di Pescara – ha detto Di Pasquale –, si è assistito ad un progressivo smantellamento delle possibilità di cura delle malattie allergiche. I cittadini della provincia di Pescara hanno visto scomparire l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Allergologia Clinica e possono oggi contare solo su un HUB portato avanti dall’attuale Direttore Generale Mancini. Tale provvedimento ha prodotto lo spezzettamento, la frammentazione del servizio stesso, di fatto disseminato su più sedi come il settimo piano dell’Ospedale Civile di Pescara, in alcuni locali in via Pesaro a Pescara, nell’ex clinica Baiocchi a Pescara e nel Reparto di Medicina dell’Ospedale civile di Popoli, ospitato in locali, in alcuni casi, non adeguati e ai limiti della legalità come segnalato da alcuni utenti.

L’attuale assetto organizzativo del settore allergologico della ASL di Pescara ha comportato una netta riduzione e, in alcuni casi, perfino la cancellazione di prestazioni specifiche per i casi di anafilassi, ovvero dei test per verificare la presenza di allergie al veleno di api e vespe e allergie ai farmaci, condizioni a potenziale evoluzione fatale. Queste ultime non possono essere erogate in strutture ambulatoriali periferiche, dunque né in via Pesaro né tantomeno nell’ex Baiocchi, ma devono essere svolte necessariamente in una struttura ospedaliera in prossimità di un servizio di rianimazione al fine di garantire la tutela della salute del paziente. Tali prestazioni, inoltre, necessitano di una concatenazione di attività diagnostico-terapeutiche da espletare in più giorni successivi e con personale appositamente dedicato ed addestrato che non può essere itinerante. L’effetto di tale smantellamento è che oggi i pazienti e il personale sono costretti a trasferirsi su più sedi per concludere il loro iter diagnostico-terapeutico.

A tali problemi tecnici – ha aggiunto il candidato Di Pasquale – si aggiunge lo smisurato allungamento delle liste di attesa per le nuove visite e le enormi difficoltà a garantire le visite di controllo per malattie croniche come quelle allergiche. I pazienti, pertanto, sono obbligati a rivolgersi fuori regione, appesantendo la già enorme mobilità passiva, o a rivolgersi al privato e vedere pericolosamente ritardata la diagnosi e la cura di condizioni potenzialmente fatali. A questo punto, visto che la Dirigenza della Asl resta sorda alle decine di denunce già presentate dagli utenti, rivolgiamo un appello formale ai vertici della Regione Abruzzo per la re-istituzione di una Unità Operativa almeno ‘Semplice’ di Allergologia Clinica con autonomia di gestione e con personale dedicato all’interno del nosocomio pescarese, aprendo, se possibile, anche una indagine interna per capire le ragioni che hanno tentato di determinare la cancellazione di un servizio essenziale e pienamente funzionante, smantellando struttura, reparto e personale, a nocumento della sanità pubblica abruzzese che peraltro si è vista privare di risorse importanti a tutto vantaggio del privato”.

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