L’Opinionista Abruzzo ha intervistato la Band abruzzese Dianime. Il 16 ottobre infatti è uscito l’ultimo singolo del gruppo, “La parte peggiore”. Il brano, che mescola rock, pop ed elettronica, è accompagnato da un videoclip musicale diretto dal regista Josh Heisenberg e anticipa l’uscita del disco prevista per il 2018. Il gruppo intanto si fa strada nella scena musicale emergente.
Potreste raccontarci la storia del vostro gruppo? Dal vostro incontro, com’è nata l’idea di mettere insieme una Band?
“L’idea di creare una band con queste sonorità è partita da Stefania, la chitarrista. Era già stata chiamata a suonare in progetti musicali inediti in passato. A un certo punto ha sentito l’esigenza di crearne uno tutto suo, sperimentando un genere (il rock elettronico) in cui fino a quel momento non si era mai cimentata. Lei viene dal punk-rock e dal grunge. Intraprendere questo nuovo progetto, così diverso da quello che aveva fatto fino a un momento prima di idearlo, è stato il frutto di una sfida con se stessa. Le piace mettersi alla prova.
Dopo una fase di rodaggio, abbiamo trovato un equilibrio con l’attuale formazione. Stefania alla chitarra, Cristina al basso, Beatrice alla voce, Fuffa alle tastiere e Filippo, l’ultimo arrivato, alla batteria. L’incontro con Beatrice è stato davvero speciale. Lei è di Roma, ma in quel periodo si trovava a Pescara per gli studi. Mettemmo il classico annuncio in sala prove, di quelli “analogici” che oggi non si usano più. Lei incredibilmente rispose ed eccoci qui”.
Da cosa nasce l’idea di chiamare il gruppo “Dianime?”
“L’idea iniziale di Stefania era quella di creare un gruppo le cui sembianze fisiche avrebbero dovuto rimanere nascoste. Qualcosa di simile alla copertina dell’album Les Revenants dei Mogwai, per capirci. Questo perché volevamo trasmettere un messaggio: quello di poter esprimere la propria anima, la propria essenza, attraverso la musica. Nella musica e nell’arte in generale ci si mette a nudo. A parlare è la nostra parte più intima e vitale. “Dianime” si può leggere in due modi: “di anime”, ovvero ciò di cui siamo fatti. E “dia” come il prefisso greco che significa “attraverso”, esprimersi, quindi, attraverso l’anima. Siamo fatti di anime e ci esprimiamo attraverso esse, usando la musica come canale”.
Cosa potete raccontarci del nuovo singolo “La Parte Peggiore”? Cos’è per voi, “La parte peggiore”?
“La parte peggiore nasce nel momento in cui ci si concede il lusso di scegliere di essere se stessi, al costo di fare rumore. È quella che solitamente risulta fastidiosa agli occhi degli altri.
Oggi siamo abituati a subire il mondo in cui viviamo e certe situazioni. La strategia più semplice è assecondare gli altri e rimanere intrappolati nei loro schemi e in ciò che si aspettano da noi.
Con “La parte peggiore”, invece, c’è una vera emancipazione. Il messaggio è mostrare la propria essenza ad ogni costo, e se questo comporta restare soli ben venga. Soli, ma invincibili”.
Il singolo anticipa l’uscita del disco prevista per il 2018. Potreste svelarci qualche anteprima del vostro progetto discografico?
“Sarà sicuramente un disco più maturo e con una produzione migliore. “Rivoluzione dell’anima”, il nostro primo EP pubblicato nel 2015, è stato prodotto in maniera quasi casalinga e senza una promozione reale. Eravamo molto acerbi e limitati dalle possibilità economiche. Nonostante questo ci ha regalato moltissime soddisfazioni. Portarlo in giro ai concerti ci ha aiutato nel nostro piccolo a crearci un seguito di cui siamo super orgogliosi. Ci ha fatto conoscere persone fantastiche e ci ha permesso di suonare in occasioni per noi molto importanti.
Ora però vogliamo fare il salto di qualità e creare qualcosa di bello in cui le persone si possano identificare. Per questo abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding su Musicraiser. Incrociamo le dita!”.
Quali progetti ci sono nel vostro futuro?
“Viviamo molto intensamente il presente, per cui parlare del futuro così, su due piedi, è sempre un po’ complesso. Sicuramente siamo proiettati verso la realizzazione del nuovo disco, la cui uscita è prevista per il 2018.
Un lavoro con cui vogliamo fare il salto di qualità, portare la nostra musica sui palchi di tutta Italia, uscire allo scoperto. Poter dire “Ehi, qui ci siamo anche noi”, darci una possibilità. A proposito, una piccola info al riguardo possiamo anticiparla: nel disco ci sarà una collaborazione importante. Per il momento non sveliamo altro :)”.
A cura di Virginia Chiavaroli
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