Nel 2025 si ragionerà su altri servizi. Insomma, ritengo che ormai la linea sia stata già tracciata, e non da oggi. Il processo è iniziato nel 2014 e non si può ipotizzare dopo dieci anni che si potrebbe fermare tutto anche perché, soprattutto negli ultimi cinque anni, cioè dalla scorsa consiliatura, l’impegno è stato notevole da parte degli amministratori, dei dirigenti e degli uffici comunali delle tre città: un fattore che non si può ignorare come se fino ad oggi avessimo scherzato tutti.
Se davvero qualcuno volesse tornare indietro, andava bloccato tutto prima e non adesso perché, mi sembra superfluo ricordarlo, stiamo continuando a sottoscrivere le convenzioni, cioè a lavorare per la fusione. E quindi, dire oggi che va bloccato il processo mentre si continua a mandare avanti il processo stesso, è un controsenso che non condivido.
Non dimentichiamo che tutto parte dal referendum del 2014 quando i cittadini dei tre Comuni hanno espresso la volontà di unire le tre città: questa volontà non può essere cambiata per i sentori degli attuali amministratori comunali, anzi per i sentori dei sindaci di Spoltore e Montesilvano. Noi abbiamo un sentore completamente diverso, da Pescara a Montesilvano passando per Spoltore, e continuiamo a perseguire un obiettivo che è un obiettivo comune. Il mio auspicio è che, arrivando al 2027 (quando saranno passati 12 anni dal referendum) non si parlerà della nuova città come di un’incompiuta: non sarebbe positivo, per nessuna delle tre Amministrazioni. Ricordo infine che è la Regione Abruzzo ad avere potere decisionale, con gli attuali consiglieri regionali, e solo loro possono decidere e legiferare a riguardo”.
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