Una voce dell’informazione soffocata! Tanta solidarietà per i dipendenti della redazione
L’AQUILA – La tecnologia avanza portando migliorie , ma anche degli svantaggi, come è accaduto ai dipendenti dell’emittente Onda Tv con il passaggio al digitale . Da cinque mesi la nuova proprietà di OndaTv sembra aver dimenticato la redazione del capoluogo abruzzese. A causa di questi motivi, i due dipendenti assunti, insieme al gruppo di collaboratori della redazione aquilana hanno deciso di dimettersi in blocco.
La nuova proprietà di OndaTv, emittente televisiva di Sulmona infatti, ha abbandonato la sede aquilana. Sono cinque mesi che i collaboratori e i dipendenti non hanno rapporti con Pasquina Schiappa nuovo editore subentrato dopo Gino Presutti, scomparso l’11 gennaio del 2011.
La redazione aquilana si era già organizzata da tempo in una cooperativa per affrontare il passaggio al digitale, ormai prossimo a maggio:
Avevamo un accordo con la nuova proprietà, che aveva verbalmente dato un parere positivo alla cosa. Ora però è impossibile raggiungerla. Siamo stati costretti quindi a interrompere da una settimana le nostre trasmissioni.
afferma Germana D’Orazio, giornalista “storica” della emittente che nel 2007 si era collocata in via Sallustio, per poi trovare una sede in un container, subito dopo il terremoto, e infine un appartamento in via Acquasanta.:
E’ giusto che vengano date almeno le nostre spettanze. Vogliamo anche ringraziare per tutti i messaggi di solidarietà ricevuti. Per il momento siamo fermi, ma abbiamo già ricevuto altre offerte che stiamo valutando, vedremo.
Solidarietà ai lavoratori di Onda Tv infatti, è arrivata anche dall’ assessore del Comune dell’Aquila, Fabio Pelini.
La chiusura di una testata giornalistica rappresenta un danno gravissimo non solo per il pluralismo dell’informazione e la libertà di espressione ma anche per la perdita di posti di lavoro, soprattutto qui a L’Aquila, città che soffre una grave crisi occupazionale.
ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro Pelini esprimendo la sua solidarietà per la chiusura della sede aquilana di Onda TV, in particolare alla direttrice Germana D’Orazio ed al volto di riferimento dell’emittente Vanni Biordi
rivolgo un appello alla proprietà della televisione peligna affinché torni sui suoi passi e valorizzi, piuttosto, la redazione aquilana che si è rivelata voce libera, autonoma e competente.
Non c’è stata la volontà di trovare una soluzione e salvare la sede aquilana, è il parere di Vanni Biordi, collaboratore della redazione che sintetizza in poche parole quanto successo:
Abbiamo cercato più volte di incontrare la nuova proprietà ma senza riuscirci. A novembre mi sono recato a Sulmona con la responsabile. Sembrava, almeno a parole, d’accordo con noi. È mancata la volontà, vuol dire che andremo avanti diversamente. Vogliamo andare avanti perché con il digitale c’è spazio per tutti.
In un momento così difficile e confuso per la vita degli Aquilani, in cui i Mass media dovrebbero svolgere un ruolo essenziale nel raccontare tutto quello che accade o non accade nella ricostruzione della città, tutto quello che le Istituzioni fanno o non fanno nell’interesse dei cittadini, la vicenda di Onda Tv e le difficoltà gestionali denunciate dalla redazione aquilana, con in testa Germana D’Orazio, rappresentano una brutta pagina per l’informazione locale.
L’Aquila ha perso, per ora, un’altra voce dell’informazione
sostiene da De Santis (IDV):
Negli anni, tutti hanno apprezzato l’interesse dell’editore Presutti per L’Aquila ed il suo impegno per assicurare una voce libera per il territorio aquilano. A me appare assurdo quanto si è verificato ed allo stesso tempo desta meraviglia il silenzio delle Istituzioni locali e regionali. Quando una voce libera smette di parlare, si verifica un indebolimento del livello informativo e della qualità della democrazia. Posso solo esprimere tanta solidarietà alla redazione di Onda Tv, auspicare una soluzione del contenzioso in atto e, soprattutto, che questo Organo di informazione possa continuare a far sentire la sua voce.
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