Il consigliere comunale sottolinea: ” il Pd sta buttando all’aria circa 4milioni di euro per un edificio che non ha alcuna vocazione, una follia politica e amministrativa di una città in predissesto”
“Siamo davanti a una tela di Penelope di non riusciamo a vedere il capo – ha sottolineato il Vicecapogruppo D’Incecco –, peccato che quello scherzetto rischia di costare ai pescaresi, per ora, 4milioni di euro ed è inaccettabile. La Città della Musica, in realtà, è stata una chimera coltivata dal Pd, che aveva pensato di creare una sorta di doppione del Conservatorio Musicale, ovvero una cittadella da destinare agli studenti di musica, e ai piccoli gruppi già esistenti, dando loro uno spazio in cui produrre, dunque studi di registrazione, biblioteche specializzate, aule in cui tenere le lezioni.
È stato concepito il progetto, trovati i primi 2milioni 800mila euro di fondi Urban, con l’idea di riqualificare contemporaneamente l’area dell’ex inceneritore con una riconversione ambiziosa. Peccato che poi la prima tranche dei lavori si sia conclusa, i soldi siano finiti, e il lavoro non sia mai stato completato: di fatto, costruito il primo contenitore, in teoria destinato per lo più a uffici, sino a oggi non sono mai stati trovati i finanziamenti per costruire il secondo edificio, per aule e studi di registrazione.
Cedendo alle pressioni interne al Pd il sindaco Alessandrini – ha proseguito il vicecapogruppo D’Incecco – ha rimesso mano al portafogli e ha stanziato altri 300mila euro, fondi Fas, per rimediare ai danni, quindi ripristinare gli impianti danneggiati, completare alcuni lavori edili e adeguare alcune attrezzature alla normativa antincendio. Ma anche questa ulteriore spesa non consentirà di consegnare al territorio una ‘Città della Musica’, tanto che sono già previsti un terzo appalto da 160mila euro, fondi comunali, per la realizzazione delle vie d’esodo; un altro 1milione di euro-fondi Masterplan per costruire in teoria il secondo fabbricato; e poi altri 300mila euro per gli arredi.
E comunque, dopo aver speso una tale somma, vergognosa e offensiva per una città che ha mille problematiche, non esiste un Piano aziendale: nessuno sa quanto costerà la gestione della Città della Musica, semmai verrà completata; nessuno sa chi gestirà l’intero complesso, che potrebbe significare anche l’assenza di interesse sul territorio e che quindi il Comune si ritroverà sul groppone tutte le spese; soprattutto, una volta spesi gli altri 460mila euro, già sappiamo che di fatto avremo sulle spalle la manutenzione di una scatola vuota, forse carina a vedersi, ma vuota dentro, e che di nuovo, essendo abbandonata, potrà facilmente finire nel mirino di ladri e vandali. A questo punto è ora di finirla con le continue trasfusioni di denaro su un paziente quasi morto: dopo l’audizione odierna, riteniamo che prima di procedere con ulteriori appalti e cantieri, dobbiamo schiarirci le idee.
Chiediamo formalmente al sindaco Alessandrini – ha annunciato il Vicecapogruppo D’Incecco – di fermare le ulteriori progettazioni e le prossime gare in programma, e di convocare subito una riunione urgente dei consiglieri di maggioranza e opposizione per capire quali sono le reali possibilità di sopravvivenza e di utilizzo di quel cubo costruito in via Raiale, vogliamo che venga predisposto subito un Piano aziendale, che si effettui un pre-sondaggio sul territorio per verificare l’esistenza effettiva di soggetti, enti, associazioni, realmente interessati ad assumere la futura gestione della struttura, assumendosene oneri e onori, in altre parole, prima di spendere i soldi del Masterplan vogliamo che il sindaco Alessandrini venga a dirci quale sarà il destino di quel complesso, chi ne sosterrà le spese e quando sarà consegnato alla città”.
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