SULMONA (AQ) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Movimento Ripensiamo il Territorio:
“Passa il tempo e tutto volge alle fusioni, agli accorpamenti, ma le amministrazioni comunali continuano a fare orecchie da mercante. Dopo i problemi dell’Ospedale e della Sanità, dopo quello del Tribunale e di tutti i problemi che ci stanno orami esponendo ai quattro venti, arriva anche quello della Diocesi Sulmona Valva a seguito della riforma delle diocesi, che stabilisce che quelle con numero di abitanti inferiore ai 90mila e con seri problemi economici saranno fuse o accorpate ad altre. Leggiamo bene? “90 mila abitanti” guarda caso proprio il numero di cui parliamo da ben 4 anni e che trovate segnalato e sottolineato nel nostro spot promozionale del 2013 (https://www.youtube.com/watch?v=UjB7Gqur_tc ), dove parliamo appunto della Grande Municipalità diffusa.
In un’ottica di Coesione territoriale amministrativa come la ipotizzavamo, cioè 90 mila abitanti, dall’alto Sangro fino a Popoli, ci sarebbe stata, e c’è, l’opportunità di “ripensare” anche la Diocesi e irrobustire la sua sopravvivenza, anziché lasciarla abbandonata a se stessa ed a una riforma calata dall’alto, come prima o poi accadrà anche ai Comuni dell’entroterra.
Siccome la speranza è sempre ultima a morire speriamo che si possa a breve iniziare, entro i 100 giorni dall’elezione dei nuovi amministratori, un percorso di Coesione territoriale in tutto il Centro Abruzzo, che come ipotizzammo guardando le mappe del ns progetto e della stessa Diocesi vedrebbe quasi una sovrapposizione naturale e che comprenderebbe più dei famosi 90 mila abitanti necessari a mantenerla integra. Le soluzioni ci sono e sono nelle nostre mani da tempo ed ogni ritardo è un atto quasi criminale ormai. E’ ora di giocarsi la “spes contra spem”. Ovvero niente speranze retoriche e vuote, ma strategia, progetti e visioni future di noi stessi.”