TERAMO – Discorso del Sindaco Maurizio Brucchi per le celebrazioni del 4 Novembre 2016:
“Signor Prefetto, autorità civili, politiche e religiose, associazioni degli ex combattenti, giovani, concittadini, è un clima decisamente inconsueto – direi speciale nella sua drammaticità – quello in cui oggi celebriamo l’unità d’Italia e le nostre forze armate.
Gli eventi legati al sisma hanno decisamente dato un’impronta diversa anche ad una celebrazione così radicata nella storia contemporanea, come quella del 4 novembre. Diversa nelle modalità in cui la stiamo celebrando; diversa nello spirito con cui torniamo ad affermare alcuni valori fondanti della nostra storia e della nostra società; diversa nella immediatezza con cui percepiamo oggi una giornata che è sempre stata di festa e che invece appare intrisa dall’angoscia e dalle difficoltà in cui il terremoto ci ha fatti piombare.
Comincio la mia riflessione proprio da qui, da questa amara considerazione di base e sono certo di interpretare il sentimento di tutti i presenti, se ribadisco che il clima in cui oggi siamo immersi, condiziona pesantemente i nostri stati d’animo e le nostre percezioni.
D’altronde i dati che offrono la fotografia della situazione, sono più eloquenti di ogni parola: ad oggi abbiamo emanato 175 Ordinanze di sgombero; sono diverse centinaia le persone che hanno scelto tra autonoma sistemazione o accoglienza nelle strutture ricettive, perché impossibilitate a rientrare nelle proprie abitazioni; un considerevole numero di edifici pubblici anch’essi dichiarati inagibili, danni al patrimonio religioso, problemi su non pochi siti culturali. L’elenco potrebbe continuare ma è utile, ora, solo dare questi cenni per riferirci al tema della celebrazione odierna. Che è, appunto, l’Unità del Paese. Principio fondante che, alla luce di tutto ciò, interpretiamo come condivisione, partecipazione, coinvolgimento.
Se, infatti, negli anni passati, abbiamo puntato l’attenzione sul significato civile, sociale, storico dell’Unità, elevandone il concetto a sentimento percepito e qualificante, oggi vogliamo dare carne, concretezza, spessore allo stesso principio, che – nella sua profondità – da astratto deve diventare concreto, tangibile, evidente.
E cosa possiamo auspicare di più concreto parlando di Unità, se non la condivisione di una situazione tanto drammatica? Una condivisione che si traduca, però, in atti palpabili; una condivisione che deve chiamare alla partecipazione innanzitutto i più alti livelli istituzionali, chiamati a fornire strumenti logistici e di supporto adeguati alle necessità, opportunità normative capaci di agevolare il lavoro sul campo e di superare le pur legittime e comprensibili pastoie burocratiche, sostegno economico appropriato alle dimensioni dell’evento drammatico in corso; certezze per gli interventi futuri.
Sì perché uno degli insegnamenti di questa situazione è che non possiamo limitarci a rimettere le cose a posto, non possiamo fermarci all’assistenza, al recupero, alla ricostruzione ma dobbiamo far sì che, con gli interventi che andremo a progettare e realizzare, situazioni come quella attuale non si verifichino più. Mai più.
E, a proposito di concretezza, e per accedere all’altra faccia della celebrazione odierna, ritengo che le Forze Armate siano l’esempio più fulgido e riconoscibile del concetto di efficacia. Infiniti sarebbero i casi da proporre a testimonianza di una solidarietà e di un impegno che si basano sull’azione, che si fondano sulla partecipazione reale alle esigenze della popolazione, che si riferiscono ad attività di vera condivisione e sincera assunzione di responsabilità. Le Forze Armate sono la certezza del nostro Paese.
L’occasione è favorevole per esprimere un pubblico e sentito ringraziamento a due Corpi dello Stato che, se non configurabili nel novero delle Forze Armate, sono comunque in prima linea nella vicinanza e nell’assistenza pubbliche; mi riferisco ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile, che in questi giorni ancora una volta hanno mostrato, qui a Teramo, di essere accanto a noi, con la sensibilità, la professionalità, il coinvolgimento, l’impeto gratuito. A tutti loro, il nostro encomio e la nostra più profonda gratitudine.
Chiudo esprimendo a nome personale e di tutte le istituzioni cittadine, la vicinanza e la solidarietà alle persone colpite direttamente dal sisma. So che la maniera più vera ed efficace per mostrare questo sentimento è la concretezza; farò di tutto per mostrarla e per dare a ciascuno di loro le risposte che attendono, nei tempi più rapidi e nei modi piu efficaci.
Viva Teramo, Viva l’Italia, viva le Forze Armate!!!!!”