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Documento del 1869 riporta la citazione:’Oh che bel sito per una grande città commerciale’

da Donatella Di Biase

Il Presidente del Consiglio Licio Di Biase  ha  scoperto il  verbale della seduta del Consiglio comunale in cui il sindaco di allora Gennaro Osimani ricordava la citazione di re Vittorio Emanuele II di passaggio a Pescara

PESCARA – Il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase ha rintracciato un documento ufficiale che attesta il passaggio di re Vittorio Emanuele II , il 17 ottobre 1860, a Pescara e la veridicità della citazione a lui attribuita, di fronte alla piazzaforte : ‘Oh che bel sito per una grande città commerciale. Bisogna abbattere queste mura e costruire su questo fiume un porto e Pescara in men di un secolo sarà la più grande città degli Abruzzi’.

Di  Biase  qualche giorno fa, durante le proprie ricerche in corso presso l’Archivio di Stato ha verificato che al prova autentica di tale evento è contenuta  nel verbale della seduta del Consiglio comunale svoltasi il 12 dicembre del 1869.

Ha spiegato il Presidente:

mentre effettuavo una verifica su 4-5 faldoni  ho rintracciato un verbale inedito del Consiglio comunale in cui il sindaco Osimani ricordava all’Assemblea che ‘per la prima volta il Re d’Italia visitava queste nostre contrade, e pronunciava sulla nostra città quelle memorabili parole che tutti ricordiamo. In altre parole il sindaco ha certificato la veridicità di quell’esclamazione sino a oggi attribuita al re solo negli scritti del marchese Farina poi ripresi da Polacchi che fece incidere la famosa frase ‘Oh che bel sito per una grande città’ sulla torre civica del Palazzo comunale. Parole che invece il sindaco in persona e tutte le autorità presenti avevano ascoltato.

Nel merito ho interpellato anche il professor Colapietra che a sua volta ha certificato la piena attendibilità di un atto ufficiale come il verbale di una seduta del Consiglio comunale. Non solo: abbiamo ritrovato, sempre presso l’Archivio di Stato, anche una lettera che il sindaco Osimani indirizzò al Ministro delle Finanze nel luglio del 1869 per sollecitare l’abbattimento delle mura della piazzaforte che racchiudevano Pescara e ugualmente ha citato di nuovo le parole del re. Quello odierno  rappresenta un riscontro importante per la storia del nostro territorio.

La lettera del primo cittadino al ministro riferiva sempre lo stesso episodio e le “memorabili parole” pronunciate da Vittorio Emanuele,che era diretto a Teano, dove avrebbe incontrato Garibaldi dopo 10 giorni.

“Oh che bel sito – scriveva il sindaco al ministro a proposito delle dichiarazioni del re – per una grande citta’ commerciale! Bisogna abbattere queste mura e permettere a Pescara di dilatarsi: essa in men di un secolo sara’ la piu’ grande citta’ degli Abruzzi e i nostri posteri l’aggiungeranno alle cento citta’ di cui va superba l’Italia!”.

La frase pronunciata dal re, ha fatto notare Di Biase, non e’ riportata esattamente con le stesse parole nei due testi (e d’altronde non c’era nessuno che prendesse nota), ma e’ chiaro il messaggio che e’ stato lanciato e anche il desiderio che andava emergendo di abbattere le mura e dar vita ad una grande citta’.

Anche la direttrice dell’Archivio di stato, Iovacchini, ha parlato di un documento del 1864 sulla necessita’ di abbattere le mura ma il ministero ribadiva che non bisognava farlo perche’ erano in corso dei sopralluoghi.

Ha concluso Di Biase:

fino ad ora  la frase pronunciata dal re e’ sempre apparsa una leggenda per gli storici, non essendocene la certezza. Adesso, invece, ci sono prove concrete.

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