La commemorazione dei bombrdamenti di 71 anni fa
PESCARA – “Pescara ha memoria”, è questo il titolo della giornata-evento a cura della Presidenza del Consiglio Comunale e Anpi Pescara (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) che si svolgerà nella giornata di domenica 31 agosto a partire dalle ore 21.30, a 71 anni dai bombardamenti che dal 31 agosto al 14 settembre colpirono la città provocando distruzione e migliaia di vittime.
Sarà una celebrazione articolata in tappe, contrassegnate da tre gigantografie della città colpita dalle bombe alleate e da incontri con personaggi e ricordi speciali sui fatti di quella fine estate del 1943. Si partirà dalla vecchia stazione cittadina. Da lì ci si sposterà presso il vecchio muro delle ferrovie, posto nella parte terminale di Corso Vittorio, sede di una lapide commemorativa e delle celebrazioni ufficiali e poi in via Trieste, una delle ferite più forti del centro, per culminare in piazza Salotto, piazza Della Rinascita, dove si terrà il discorso del sindaco Marco Alessandrini e dove ci sarà un microfono messo a disposizione della città, per raccogliere i ricordi di chi visse quei giorni e le testimonianze di quanti di quanto vorranno condividerne la memoria.
Il microfono aperto alla città per raccontare quei giorni è l’inizio di un cammino della memoria che sarà arricchito da testimonianze anche scritte che l’amministrazione comunale sarà lieta di raccogliere a partire da questo nuovo inizio. Durante la manifestazione sarà lanciato un appello in tal senso, affinché ogni anniversario possa restituire alla storia cittadina un pezzo di memoria, che è qualcosa in più di un singolo ricordo personale. Sul percorso, insieme a tanti altri cittadini ci sarà il Senatore Nevio Felicetti, assessore all’urbanistica del Comune di Pescara, che visse quei bombardamenti e Gaetano Novello già sindaco della Città.
“La nostra associazione – ha spiegato il presidente dell’Anpi Pescara, Enzo Fimiani – si occupa di collegare il presente al passato e c’è la memoria civile che è diversa dal ricordo. Come comunità di cittadini abbiamo coscienza del passato e si cerca di attualizzare quella memoria. Noi viviamo costantemente con il segno di questo passato che può essere vissuto come memoria civile. Ringrazio il presidente del Consiglio Comunale, noi volevamo che ci fosse la presenza istituzionale anche perché c’è stato il buco nero dei bombardamenti”.
“Senza velleità storiografiche – ha sottolineato Luciano De Angelis, che ha portato il suo particolare ricordo di quelle giornate – posso parlare solo come testimone di un evento drammatico. Questi eventi servono a conservare le memorie di un popolo. Non ero stato ai bombardamenti del 31 agosto perché non ero in villeggiatura al mare ma ero andato in montagna. Sembrava che dopo quel bombardamento ci fosse stata la pace, ma dopo l’8 settembre ce ne sono stati degli altri. Oltre ai bombardamenti, la cosa drammatica di quegli anni è stato il rientro che è stato tremendo, Corso Vittorio era un cumulo di macerie, ricordo ancora il viottolino interno con enormi fossi scavati dalle bombe pieni di acqua salmastra. Io ritengo che queste cose i giovani di oggi le debbano sapere perché in Italia queste cose le dimentichiamo facilmente com’è accaduto per la Resistenza che è stata riscoperta da Ciampi”.
“Io mi trovavo a Sulmona – ha ricordato Carlo Isacco, ppresidente dei Granatieri di Sardegna – mia madre se l’è scampata, invece mia sorella ha portato per sempre i segni della poliomelite. I bombardamenti di Pescara li potevo capire perché li ho visti a Sulmona. I bombardamenti sono cose terribili, così come le guerre. Credo che oggi queste cose vadano ricordate”.