“Non bisogna commuoversi, ma muoversi”
PESCARA – “Non bisogna commuoversi, ma muoversi. Questa società ha bisogno di voi: della vostra passione, della vostra creatività. Non arrendetevi mai: ognuno è indispensabile per cambiare le cose”.
Le parole di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sono galvanizzanti. Risuonano nel corpo e nella mente. Penetrano nell’animo per scolpirlo. E lasciarne traccia.
E nessuno, né docenti né studenti del Liceo scientifico Galilei, ha ieri mattina lasciato l’Auditorium Flaiano di Pescara senza portare con sé la voglia di “costruire un noi che sappia sconfiggere illegalità e mafia”.
“Non fermatevi al primo ostacolo – tuona dal palco –, se sentite in coscienza di avere un obiettivo di libertà. Andate avanti. Per cambiare le cose c’è bisogno di continuità, ma anche di condivisione e corresponsabilità. Non si è mai troppo giovani per agire in tal senso”.
Calorosi applausi, occhi gonfi di commozione e pelle d’oca hanno scandito l’intervento energizzante di un semplice uomo che il desiderio di libertà e giustizia ha trasformato in un eroe dei nostri tempi. Che trova la sua rotta consultando Vangelo e Costituzione. Che non smette mai di ringraziare gli uomini della scorta e i ragazzi ai quali chiede insistentemente di non scoraggiarsi e di “lasciare libero il pensiero”. E a chi gli chiede se ha paura delle minacce risponde: “ chi ha scritto è solo l’esecutore di qualcuno che lo ha permesso. Su di me c’è una condanna a morte, ben più grave di un graffito, ma sono tranquillo: possono uccidere una persona, ma non uccideranno un movimento di migliaia di persone che lotta ogni giorno contro l’illegalità. Per questo dico che il cambiamento ha bisogno di ognuno di noi. Per combattere la mafia bisogna dapprima combattere la mafia politica ed economica. Sono altamente intrecciate tra loro. Minacciano la nostra libertà, non permettono di conoscere. Bisogna collaborare con le Istituzione, avere il coraggio della denuncia”.
Parole che coronano un percorso che i ragazzi del Liceo scientifico Galilei Galilei hanno intrapreso già da tempo con il progetto “Alla scoperta di ciò che inferno non è”, a cura delle professoresse Simonetta Liberatore, Francesca Santeusanio e Anna Valentinetti con il supporto di Don Giorgio Moricone.
Ma che oggi li ha portati ad aggiungere “un tassello in più alle esperienze già svolte” come ha dichiarato il Dirigente scolastico Carlo Cappello che ha anche chiosato: “Oggi abbiamo avuto la testimonianza tangibile di come l’idea della legalità non sia un valore straordinario ma estremamente quotidiano”. Dal palco il primo cittadino di Pescara, Marco Alessandrini, ha invitato i giovani “a trovare dentro se stessi le vere motivazioni per non cedere all’illegalità” .
“L’obiettivo è difficile – ha continuato il presidente della Provincia Antonio Di Marco -, ma la presenza di un uomo semplice, ma di profonda caratura morale, aiuta tutti noi a crescere”.
Le parole dell’assessore regionale Marinella Sclocco scuotono ulteriormente le coscienze dei giovani chiosando perfettamente il messaggio della manifestazione: “Voi giovani siete costruttori oggi di pace e legalità, non rinunciateci mai, anche se a volte c’è un forte scoraggiamento. Siate gli artefici oggi di un domani migliore”.