L’interrogatorio, condotto dal gip Elio Bongrazio, alla presenza del pm Valentina D’Agostino e dell’avvocato difensore Romito Liborio, è durato circa mezz’ora. L’indagato ha risposto alle domande del giudice, fornendo, secondo il legale, “la massima collaborazione e spiegando di avere agito per ragioni di gelosia”. Il pm ha chiesto la restrizione dell’uomo in carcere; il gip si è riservato di decidere.
Il romeno non è stato in grado di indicare una fissa dimora dove eventualmente restare agli arresti domiciliari in attesa del giudizio. Dalla ricostruzione dei Carabinieri, è emerso che l’uomo aveva raggiunto la compagna sul posto di lavoro per trascorrere qualche ora insieme. Poi la lite, sfociata in aggressione.
Nonostante le ferite e lo choc la compagna, con il coltello ancora nella schiena, era riuscita a scendere in strada, trovando riparo nella vicina casa della nipote dell’anziana assistita che aveva dato l’allarme. I carabinieri avevano bloccato l’uomo nel giardino: in stato confusionale aveva ammesso di avere aggredito la compagna, consegnandosi subito dopo.
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