PESCARA – In occasione del centenario della nascita di Ennio Flaiano,l’associazione culturale a lui intitolata ha deciso di festeggiare lo scrittore, sceneggiatore e giornalista pescarese con una rassegna cinematografica di 33 film ambientati nella sua città natale. Le pellicole saranno proiettate presso i locali di Mediamuseum dall’8 al 27 marzo,come ha annunciato in conferenza stampa il presidente dell’associazione Edoardo Tiboni:
Vogliamo che questo sia l’anno di Flaiano e che Pescara lo onori in modo adeguato.
anche se il programma dei festeggiamenti non è ancora definito integralmente, sono in cantiere anche una mostra, un convegno e un concorso; per realizzare tutto ciò il presidente dell’associazione confida anche nell’appoggio delle istituzioni locali tra le quali Comune e Provincia che hanno già dato il loro consenso.
ROMA – Ma la data del 5 marzo 1910 in cui nacque Flaiano sarà ricordata anche a Roma, celebrandolo dal 27 al 31 gennaio 2010 con la proiezione di lungometraggi italiani di cui fu soggettista, sceneggiatore e autore dei dialoghi. Ad Alphaville ci sarà la prima proiezione ‘Il bidone’ (1955) di Federico Fellini, sceneggiatura di Flaiano in coppia con Tullio Pinelli, storia del truffaldino Augusto e della sua ricerca di affetto e redenzione tra terre di periferia e paesaggi notturni.
Nei giorni seguenti invece verranno presentati:‘Fantasmi a Roma’ (1961), ‘La notte’ (1960) di Michelangelo Antonioni, sceneggiato da Flaiano con Tonino Guerra ed Ottiero Ottieri, storia di un amore in crisi a Milano, spia anche, come tutti i lavori del regista, di una più ampia crisi sociale, splendidamente interpretato da una Monica Vitti Nastro d’Argento 1962 come miglior attrice non protagonista.‘La decima vittima’ di Elio Petri, lungometraggio del 1965; ‘La cagna’ (1972), film di Marco Ferreri dal racconto Melampus, dello stesso Flaiano, in coppia con J.C.Carriere.
I doppi festeggiamenti del centenario di Flaiano a Pescara e a Roma sono dovuti al fatto che il nome dello scrittore e sceneggiatore pescarese è legato anche alla capitale in cui egli ha saputo vivere in tutti i suoi aspetti, tra cantieri, locali della “Dolce Vita”e strade affollate osservandone le evoluzioni e gli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani e riportandone nelle sue opere e nei suoi articoli. Il suo transito nella città è ricordato anche dalla targa commemorativa sita nel quartiere Montesacro,in cui Flaiano visse dal 1952;oltre all’assunzione del Teatro Arlecchino dal 1969 del titolo di Teatro Flaiano.