Il filo conduttore delle due esposizioni è lo “spazio della memoria”
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Una interessante e istruttiva iniziativa, quella intrapresa dalle maestre e voluta dal dirigente scolastico Pasquale Avolio all’interno della scuola elementare Gabriele D’Annunzio di Roseto degli Abruzzi.
Un percorso didattico che si svolge nell’ampio atrio scolastico e che ha visto due mostre inedite e collegate dal filo conduttore dello “spazio della memoria”
La prima mostra è articolata sugli antichi mestieri, e sulle origini della citta di Roseto degli Abruzzi mostrati con fotografie in bianco e nero. Dall’archivio fotografico messo a disposizione dal fotografo Italo Del Governatore, sono state selezionate le immagini di contadini, pescatori, calzolai, marinai, fabbri, fornai e altre attività lavorative svolte in citta nell’immediato dopo guerra. A queste sono state abbinate fotografie di strade, piazze, case, ville, luoghi di culto, panorama della città, la spiaggia e atri angoli caratteristici sempre con immagini relative agli anni cinquanta.
La seconda mostra, allestita sempre nell’atrio scolastico è quella che celebra i primi 150 anni della ferrovia adriatica.
Utile ricordare che era il 13 maggio del 1863, quando per la prima volta un treno con a bordo il Re d’Italia Vittorio Emanuele II, percorse il tratto che da San Benedetto del Tronto, arrivò nell’allora stazione di Castellammare Adriatico (ndr oggi Pescara) percorrendo la Ferrovia Adriatica. Oggi a distanza di 150 anni (1863- 2013) per valorizzare lo spazio della memoria al giornalista, collezionista Luciano Di Giulio e al presidente del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, Emidio D’Ilario, è venuto in mente di allestire 12 pannelli che ripercorrono le tappe principali e le relative stazioni ferroviarie che sono state nel frattempo costruite nella tratta teramana della ferrovia.
La scuola D’annunzio sempre sensibile alle iniziative culturali della città, ha pensato bene di unire le due mostre per valorizzare e rafforzare nei giovanissimi studenti l’importante funzione dello “spazio della memoria”. Grandissima affluenza di pubblico presente all’iniziativa.