Un viaggio nella storia tra mostre, convegni, pupi, cunto e musica, in programma sabato 7 agosto presso l’Aurum di Pescara: il programma
PESCARA – Un’intera giornata dedicata ai popoli italici tra mostre, laboratori didattici, convegni e spettacoli, organizzata dall’ARCI Pescara, dall’Associazione Cuntaterra, dal Teatro delle Marionette dei Pupi Italici e dall’Associazione Viteliu e con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara: è quella che si terrà sabato 7 agosto all’Aurum di Pescara, tutta ad ingresso libero ad eccezione dello spettacolo serale “Dove Nacque Italia – Una storia da raccontare” (ingresso 12 euro), coprodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo con la regia di Girolamo Botta e Marcello Sacerdote, scenografie, costruzione e manovra dei pupi di Girolamo Botta e Alessandra Guadagna, cunto, narrazione e musiche in scena di Marcello Sacerdote.
Si comincia alle 10.00 presso la Sala d’Annunzio con l’inaugurazione della mostra a cura dell’associazione Viteliu: 12 pannelli espositivi racconteranno la storia e la cultura dei popoli italici, mentre numerosi artigiani e artisti del territorio esporranno i loro lavori, tra oreficeria e tessitura, ispirati alla tradizione italica. Alle 11.00, in Sala Flaiano, partono i laboratori creativi per bambini e famiglie (5-10 anni) a cura di Cuntaterra e Pupi Italici in collaborazione con Arci Pescara all’interno del progetto Rete CEET – Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio, di cui Arci è capofila, un’iniziativa selezionata da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Alle 18.00, di nuovo in Sala d’Annunzio, si terrà il convegno “Un sogno di libertà” a cui parteciperanno Nicola Mastronardi, Raffaella Papi, Adriana Gandolfi e Gianni Gianmarco e con gli interventi musicali di Frida Neri.
Alle 21.30 nel piazzale Michelucci la prima nazionale dello spettacolo “Dove Nacque Italia”, nato dalla collaborazione tra Girolamo Botta, fondatore della compagnia Pupi Italici, e Marcello Sacerdote, attore, narratore e musico abruzzese, membro fondatore dell’Associazione Cuntaterra. Lo spettacolo narra la vicenda della Guerra Sociale avvenuta nel 91-88 a.C., che vide contrapposti diversi popoli italici della penisola contro la Repubblica romana, alla quale venivano rivendicati la cittadinanza e il riconoscimento dei diritti fondamentali. Gli Italici – tra cui Marsi, Sanniti, Peligni, Marrucini, Vestini, Frentani, Lucani, Campani, Piceni e diversi altri – si organizzarono e si allearono, dando vita a una vera e propria nazione che nella loro lingua chiamarono Viteliu, ovvero Italia.
Tra battaglie, giuramenti, inganni, ardimenti e passioni, lo spettacolo alterna differenti registri espressivi – epico, comico, poetico e tragico – propri del teatro d’arte popolare. Ne emergono i temi della giustizia sociale, dell’uguaglianza, della libertà, dell’amore per la patria profondamente connesso a quello per la fratellanza tra i diversi popoli. La messinscena è frutto di un’intensa attività di ricerca storico/culturale, unita al lavoro di creazione artigianale, scrittura e composizione, da cui è scaturita una drammaturgia inedita, fedele all’estro della fantasia quanto alla verità filologica della storia. Teatro di figura, narrazione e musica si incontrano e danno vita per la prima volta a uno spettacolo unico nel suo genere, in cui si racconta un tratto fondamentale – e spesso sconosciuto – della memoria storica collettiva.