PESCARA – Il Consigliere comunale Pd , Enzo Del Vecchio in un comunicato sottolinea la situazione dei lavoratori del mercato ittico costretti all’inattività dalle condizioni del Porto di Pescara per il mancato dragaggio e dal prolungato fermo biologico.Si legge nella nota :
Sconosciuti ai più ma non alle difficoltà che sono costretti, loro malgrado, ad affrontare quotidianamente da quando l’invalidità del Porto di Pescara e la misura del fermo biologico li ha costretti alla inattività.
Trattati come figli di un dio minore i nove operatori della Cooperativa Nuova Progresso a cui sono affidate le attività di facchinaggio, di astatori e di apertura e chiusura del mercato ittico all’ingrosso, vivono una situazione di completo abbandono e privati della fonte di sostentamento familiare.
Una situazione nota all’amministrazione comunale che è stata in più occasioni sollecitata, tramite l’Assessore ai mercati Gianni Santilli, per far si che quelle professionalità potessero essere utilizzate nei servizi di pubblica utilità del Comune, come la manutenzione del verde nei parchi pubblici anche in considerazione del grave abbandono a cui gli stessi parchi sono stati condannati.
Purtroppo e nonostante siano trascorsi più di tre mesi questi operatori continuano ancora ad aspettare un segnale concreto di attenzione e che l’amministrazione comunale tarda a far loro arrivare.
Oggi, con la prospettiva di un prolungamento del fermo delle attività della pesca per altri due mesi, l’esigenza di avviare con immediatezza un programma di utilizzazione di questo personale, in costanza di un bisogno da parte dell’ente comune di disporre di personale da utilizzare per la manutenzione non solo dei parchi ma anche delle strutture sportive, come emerso ripetutamente nel corso dei lavori della Commissione Sport, risulta non più procrastinabile.
Nel corso del prossimo Consiglio comunale il Consigliere Del Vecchio solleverà di nuovo la questione chiedendo all’amministrazione di Pescara di assicurare un intervento nei confronti di questi operatori e delle loro famiglie investiti dei contraccolpi negativi derivanti dalla chiusura delle attività del Porto di Pescara.