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Dragaggio: per Mascia la colpa è dell’ARTA

da Donatella Di Biase

Lo sostengono in una nota Enzo Del Vecchio e Giuliano Diodati a nome del  Gruppo Consiliare del P.D.

PESCARA – Secondo i consiglieri del Pd  Enzo Del Vecchio e Giuliano Diodati nonostante le proteste della marineria ed una situazione che permane drammatica per l’insabbiamento del porto di Pescara, il Sindaco Mascia continua la sua personale battaglia di demolizione, non dei fanghi che ostacolano le attività portuali,  ma nei confronti dell’ARTA ritenuta unica responsabile della situazione creatasi. Si tratterebbe  di un tentativo  per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica su chi veramente ha responsabilità nella vicenda del dragaggio.
Se i rappresentanti della marineria sono veemente insorti alla fine dei lavori del Consiglio comunale non è stato per le affermazioni di Mascia ma, invece, per le mancate risposte che sia la politica sia il Provveditorato alle Opere Pubbliche hanno omesso di dare in quella sede.
Il Sindaco Mascia  aveva affermato: “l’Arta si sono dette cinque cose diverse in pochi mesi: prima che i fanghi erano buoni, per l’80 per cento sabbia e 20 per cento materiali tossici; poi tutto il contrario, ossia che per il 90 per cento erano tossici e per il 10 per cento buoni; poi c’è stata la vicenda della vasca di colmata.”

Continua la nota del Pd , che sottolinea la mancanza di plausibili risposte a interrogativi e perplessità sui ritardi del dragaggio :

Non c’è che dire un vero cumulo di falsità che noi del Partito Democratico abbiamo più volte evidenziato con atti e documenti che provano esattamente il contrario in quanto:
1. con la nota dell’ARTA n. 8177 del 03.12.2009, di trasmissione delle analisi dei fanghi al Provveditorato alle Opere Pubbliche, analisi che hanno rilevato la presenza di coli fecali ed una percentuale granulometrica di 80% sabbia e 20% fango, la stessa Agenzia ritiene: “.. l’unica destinazione possibile è il confinamento del materiale da dragare nella vasca di colmata …”
2. è il Provveditorato alle OO.PP. che con nota n. 825 del 29.11.2010 ad affermare che: “poiché la vasca di colmata era praticamente piena, quest’Ufficio ha redatto ulteriore progetto con smaltimento dei fanghi previo trattamento di bonifica.”
3. le analisi che evidenziano un capovolgimento della composizione granulometrica con presenza di 80% fanghi e 20% sabbie non sono state eseguite dall’ARTA, come erroneamente dice il Sindaco Mascia, ma dal Laboratorio Geotecnica Ricci di Chieti a cui si è rivolto direttamente la ditta Nicolaj;
In tutta questa mistificazione viene tralasciata l’unica vera anomalia di un appalto svolto per rimuovere 9,000 mc di materiali che viene inopinatamente ed illegittimamente ridotto a soli 2.000mc di sedimi da dragare, proprio in virtù di quelle analisi commissionate dalla ditta appaltatrice e che il Provveditorato, riferisce nella predetta nota 825/2010, ritiene dover assentire per: “con nota n. 10-542/2681/d/lm/10-20 del 20.10.2010 l’impresa Nicolaj ha chiesto l’autorizzazione ad effettuare prelievo di campione per nuove analisi, al fine di predisporre l’ottimizzazione del macchinario utile al trattamento dei fanghi.”
E’ di evidenza che tale procedura non poteva inficiare e/o modificare, come poi avvenuto, l’appalto già espletato per il quale le parti hanno sottoscritto il relativo contratto in data 07.10.2010 – antecedente alla richiesta di svolgere nuove analisi –.
Se a ciò si aggiunge che il materiale oggi dragato evidenzia, nei volumi di materiale separati, una percentuale granulometrica più vicina alle analisi svolte dall’ARTA che a quelle commissionate dalla impresa Nicolaj, senza per questo mettere in dubbio la professionalità dei laboratori che hanno eseguito le rispettive analisi, si ha conferma che quel tipo di analisi, proprio perché indirizzato alla granulometria e quindi in continua modificazione dalle correnti marine e dall’azione del fiume, poteva avere il solo scopo di ottimizzazione del macchinario da utilizzare e non essere utilizzato per rimodulare l’appalto portando il dragaggio da 9000 a soli 2000 mc.
Sono questi gli interrogativi e le perplessità che non hanno ricevuto risposte durante il Consiglio comunale e che tutt’ora vengono eluse per far posto a strumentali polemiche di presunte responsabilità dell’ARTA, responsabilità che, invece, vanno ascritte tutte alla classe politica comunale e regionale.
Anche la presunta impossibilità di utilizzare lo smaltimento in mare, come dichiarata dal Sindaco Mascia, appare incomprensibile e prive di fondamento poiché prive di un riscontro normativo che, diversamente, è previsto ed applicato in tutta Italia.

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