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Dragaggio, Testa si toglie qualche sassolino dalla scarpa

da Donatella Di Biase

arrivo motonave per lavori dragaggio01Testa: “Alla luce delle analisi della Sidra, rivendico la bontà dell’operato della mia squadra”

PESCARA – Il presidente della Provincia Guerino Testa  è intervenuto ieri sul ‘caso’ dragaggio sottolineando   la “soddisfazione per l’imminente avvio dei lavori di escavo” e rivendicando allo stesso tempo la bontà dell’operato del team da lui messo in piedi per le operazioni di rimozione del materiale accumulato sui fondali del porto. Le domande senza risposta sul mancato dragaggio   sono tante ,ma se davvero le analisi confermeranno che chi lo ha fermato ha palesemente e superficialmente preso un abbaglio gli amministratori, la marineria, i cittadini di Pescara non dovranno fare sconti.

Chi ha sbagliato dovrà pagare e con gli interessi per aver messo   in ginocchio varie  categorie di lavoratori con in testa la marineria , aver danneggiato l’immagine e l’economia  della città anche se come dice un proverbio cinese :Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo …ed in  questo caso oltretutto  il tempo  non si può quantificare in briciole.

Ha dichiarato Testa:“Se l’Arta nei prossimi giorni confermerà la bontà delle analisi sul materiale del porto di Pescara effettuate da un laboratorio di Rimini, attestando l’assenza di ddt nell’area portuale da dragare, vorrà dire che la squadra composta dal sottoscritto quale commissario straordinario del dragaggio, l’Arta, il Rup, il Ministero dell’Ambiente, la Protezione civile, il Comune, la Regione e la Camera di commercio, aveva effettuato un buon lavoro. Un lavoro, ricordo, che aveva condotto in pochi mesi alle operazioni di dragaggio dell’avamporto, poi bloccate per la presunta presenza di ddt nella zona del porto da dragare”.

“Spiace constatare – precisa Testa – che è stato necessario attendere tanto tempo prima di arrivare a questa verità. Sono passati 15 mesi da allora, 15 mesi di stop a discapito della marineria pescarese e degli operatori commerciali, e non solo. Oggi siamo esattamente al punto in cui eravamo allora, con conseguenze che sono state a dir poco devastanti per la città: Pescara, a causa di quello stop, ha perso il collegamento via mare con la Croazia e per gli operatori commerciali e marittimi si è aperta una fase drammatica, avendo dovuto affrontare le difficoltà legate a un porto impraticabile e non dragabile a causa del ddt che oggi non compare più. Certo, la scienza potrebbe rispondere che situazioni del genere sono possibili, perché è sufficiente modificare i campioni da analizzare per avere risultati diversi. Ma quanto accaduto lascia comunque sbigottiti perché, per colpa del ddt che oggi sarebbe scomparso, sono trascorsi 15 mesi di grandi tensioni e sono stati spesi milioni di euro di fondi pubblici.  È ovvio – aggiunge Testa – che sono pienamente soddisfatto per i risultati raggiunti dal Governo su questa vicenda, tuttavia non posso non esprimere amarezza per il tempo sprecato. Spero che non sia avvenuto tutto inutilmente e che il porto saprà rinascere dopo tutte queste vicissitudini. E mi chiedo se tutto questo poteva essere evitato. Tra l’altro le ultime analisi  hanno anche dimostrato che il nostro lavoro (che aveva costi irrisori rispetto agli attuali) fosse certificato dal punto di vista ambientale, contrariamente agli allarmi lanciati da più parti sulla tossicità dei fanghi da dragare, e anche questo aspetto la dice lunga sul pressappochismo che caratterizza molti scienziati improvvisati che hanno preso la parola sul porto solo per il gusto di dire qualcosa mortificando la città e danneggiandone l’immagine in piena stagione balneare”.

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