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Dragaggio: “un consiglio straordinario pieno di veleni”

da Direttore

Il C.G. Moreno Di Pietrantonio e il  VCG Enzo Del Vecchio  affidano ad  una nota i commenti sul Consiglio comunale di ieri caratterizzato da accuse  e controaccuse sui ritardi delle operazioni di dragaggio

PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del capogruppo del Pd al Comune di Pescara, Moreno Di Pietrantonio e del vicecapogruppo Enzo Del Vecchio che affidano alla stessa il commento sul Consiglio comunale di ieri.

L’unica unità di intenti che il Consiglio comunale ha raggiunto nel corso della seduta straordinaria odierna, raccogliendo l’invito degli operatori portuali, è stato l’approvazione di un ordine del giorno che invita il Sindaco a sollecitare il Governo nazionale per la dichiarazione dello stato di emergenza e conseguente nomina di un Commissario; per il resto solo accuse e contraccuse.
Le opposizioni hanno ripercorso il travagliato iter per il dragaggio delle strutture portuali, il cui insabbiamento ha praticamente messo in ginocchio l’economia di riferimento ma soprattutto l’assenza di una adeguata consapevolezza dello stato delle cose da parte della maggioranza, ad ogni livello istituzionale.
Alle responsabilità politiche delle attuali classi dirigenti sono state collegate poi anche quelle tecniche riguardanti la procedura di appalto che ha visto l’utilizzo di 500.000 euro solo per dragare 2.000 mc di sedimi dopo che il Provveditorato alle Opere Pubbliche aveva predisposto un progetto iniziale per 4.000 mc, successivamente ridotto a 9.000mc ed infine, ai giorni nostri appena 2.000 mc.
Hanno acceso il dibattito le dichiarazioni prima del Consigliere Sospiri e poi del Sindaco Mascia che hanno apertamente accusato di questo ritardo l’ARTA e la struttura tecnica Regionale.
Tali affermazioni sono state fortemente contrastate dalla opposizione facendo rilevare quanto segue:
Per quale ragione sono stati diramati quotidiani comunicati che annunciavano l’avvio dei lavori di dragaggio se questi presentavano difficoltà già nell’iter burocratico?
Perché chiamare in causa presunte responsabilità dell’ARTA quando questo ente non ha fatto altro che svolgere una normale attività di analisi dei sedimenti?
Perché non ci si è attivati per tempo nel momento in cui il Provveditorato alle Opere Pubbliche ha evidenziato la indisponibilità della vasca di colmata, poichè ritenuta piena?
Perché allo stato, in attesa di conoscere le determinazioni del Governo nazionale sulla richiesta dello stato di emergenza non si procede a verificare soluzioni alternative di dragaggio che non siano quelle attuali che costano alla collettività l’astronomica cifra di €. 250/mc?
Le mancate risposte da parte del Sindaco ed il silenzio dei rappresentanti del Provveditorato alle Opere Pubbliche hanno dato l’avvio alla protesta dei due rappresentanti della marineria presenti in aula che non sono altro che la punta dell’iceberg di una in sofferenza che cova nella categoria e che oggi è esplosa in tutta la sua drammaticità.

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