PESCARA – Secondo l’Associzione Codici c’è la necessità di avere una regolamentazione degli spot pubblicitari che incentivano alla “magrezza” e all’utilizzo dell’alcol come mezzo per l’affermazione della propria persona. Con la parola Drunkoressia si vuole sintetizzare una forma di disturbo alla persona che si sta facendo sempre più strada tra i giovani. Sono tante e forse troppe le malattie che si stanno diffondendo nel mondo e che vedono ancora una volta come vittime giovani ragazze in cerca della perfezione. Dall’oltreoceano è stato coniato il termine di un disturbo che sta avanzando implacabile. Si tratta della DRUNKORESSIA: è l’incontro fatale tra alcool ed anoressia. Giovani donne scelgono di digiunare dalle 24 alle 48 ore per poter sballarsi la sera senza correre il rischio di ingrassare. Il tutto per bilanciare la quantità di calorie che attraverso un drink si possono assumere: un alcolico può arrivare a contenere circa 500 kcal.In America, una ragazza su tre è pronta a ridurre drasticamente quanto mettere sul piatto pur di poter bere liberamente la sera e avere un fisico super magro.
LE CONSEGUENZE – I danni sono inequivocabili: l’organo più danneggiato è il fegato, che ha la funzione di metabolizzare l’alcool. Chi beve tali sostanze sviluppa forme di epatite alcoolica, di steatosi (fegato grasso) o di cirrosi e tumore. Danni ai reni, al cuore, alla circolazione, anche ai denti e all’esofago. Un altro pericolo è la carenza di vitamina B1 la quale può provocare danni al sistema nervoso e cardiovascolare. Alcol ed anoressia sono una piaga sociale e a confermarlo sono recenti statistiche.
Secondo dati Istat 2009, oltre il 17% degli under 15 ha consumato almeno una bevanda alcolica nel 2008, in particolare il 15,3 delle femmine, mentre già a partire dai 18-19enni i valori di consumo sono prossimi alla media della popolazione, cioè il 58% delle donne. E secondo i dati della Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca), in Italia i disturbi alimentari quali anoressia e bulimia sono la prima causa di morte per malattia delle ragazze tra i 12 e i 25 anni. I disordini alimentari in Italia negli ultimi anni sono nettamente aumentati e colpiscono ogni strato sociale. Le statistiche e i dati dell’ anoressia e della bulimia in Italia confermano che almeno il 3% della popolazione soffre di disordini alimentari: oltre 200 mila donne in Italia sono colpite da questo genere di disturbi. La drunkoressia unisce un binomio pericolosissimo che potrà far drasticamente salire il numero delle vittime ed il timore maggiore è che tale patologia, possa diventare ben presto una moda nostrana. pertanto, ben vengano tutte le normative che tendono a disincentivare l’assunzione di alcolici.
Monia Napolitano, sociologa del Codici commenta così:
E’ evidente, però, che le restrizioni senza una adeguata campagna di prevenzione non bastano. Si è spesso parlato di disegno di legge che avrebbe limitano la pubblicità degli alcolici in televisione e sui giornali per ragazzi e che avrebbe previsto sulle confezioni etichette che avvertono sui pericoli dell’abuso di alcool per la salute. Ad oggi queste misure non sono ancora state adottate e i giovani possono guardare in televisione spot di alcolici che spesso fanno riferimento al legame tra uso di sostanze alcoliche, successo nelle relazioni, senso di appartenenza all’interno del gruppo sociale e felicità della persona. Per non parlare poi delle protagoniste degli spot: ragazze magrissime e esile.
Pertanto, il CODICI invita le Istituzioni prevedere le etichette sulle bottiglie, seguendo l’esempio dei pacchetti di sigarette e di avviare una regolamentazione degli spot pubblicitari. Intano, l’associazione lancia la sua campagna di prevenzione sul blog diritti dei minori: http://www.codicinobullismo.splinder.com/. Il blog da oggi si arricchisce di nuove tematiche volte alla promozione della legalità e alla tutela dei minori.