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“EARTH due parole sul futuro” Un progetto di immagini e parole

da Redazione

Dal 7 al 12 aprile al MU.SP.A.C. L’inaugurazione il 7 aprile alle 18.00

manifesto MUSPAC

L’AQUILA – Dal 7 al 12 aprile, all’interno della rassegna “I Terremoti dell’Arte”, il MU.SP.A.C. ospiterà l’installazione “EARTH due parole sul futuro”.

All’inaugurazione, il 7 aprile alle ore 18.00, interverranno  la Prof.ssa Silvia Mantini – docente di Storia Moderna dell’Università degli Studi dell’Aquila, Il Prof. Franco Fiorillo – docente di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, la Prof.ssa Martina Sconci – direttrice artistica del MU.SP.A.C. e gli autori, Ornella Ricca e Pietro Spagnoli.

L’installazione nasce per stimolare riflessioni e confronti sui problemi che minacciano il nostro pianeta e sulla speranza di salvarlo.

L’opera è caratterizzata da un insieme di frammenti di ceramica, su ognuno dei quali sono incise due parole: una da ‘esiliare’, da non usare più, l’altra da ‘accogliere’ e quindi da sostenere, per il bene del Pianeta Terra.

Prende spunto dagli ostraka, cocci su cui nella Grecia classica gli ateniesi votavano per condannare all’esilio, appunto all’ostracismo, i cittadini ritenuti pericolosi per lo Stato.
Le parole da incidere sugli ostraka sono state chieste a studiosi e ricercatori di novanta tra Accademie, Università e Centri di Ricerca di buona parte del mondo.

Le risposte di cinquecentocinquanta studiosi hanno permesso di realizzare altrettanti frammenti di ceramica, su cui sono state incise più di millecento parole, che rappresentano una buona sintesi del pensiero contemporaneo su un tema così grande e importante.

All’iniziativa hanno aderito anche ventuno studiosi delle Università degli Studi dell’Aquila e dell’Università “Gabriele d’Annunzio” Chieti – Pescara.

L’opera, creata da Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, si presenta come una piazza aperta dove la luce e l’ombra, il pieno e il vuoto, le parole e il silenzio, dialogano in un equilibrio variabile, su un suolo fatto di frammenti, che circondano una scultura raffigurante un uomo – malridotto, consumato – colto in un momento di riflessione e di una forse tardiva presa di coscienza.

L’installazione è itinerante e toccherà varie Città, Musei e Università italiane; è stata già presentata all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, al Museo di Paleontologia dell’Università della Calabria e, dopo L’Aquila, le prossime tappe saranno Pisa, Torino, Firenze e Venezia.

Sullo stesso tema è stato realizzato un video, che sarà proiettato durante il periodo di esposizione.

Un non luogo immobile, metafora di un mondo sfruttato e vilipeso. Cinque giovanissimi cercano di salvare il Pianeta. Due artisti costruiscono ostraka, con incise parole da esiliare e altre da sostenere, per il bene della Terra, suggerite da centinaia di studiosi. Sono grida d’allarme, spunti di riflessione. Hanno un appuntamento.

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