L’azienda agricola, che fa parte dell’Atlante di Economia Circolare di Ecodom e CDCA, rappresenta un esempio virtuoso nella regione
REGIONE – L’economia circolare è una realtà da oltre 50 anni in Abruzzo grazie all’azienda agricola Aureli Mario, mappata dal primo Atlante Italiano di Economia Circolare (www.economiacircolare.com), voluto da Ecodom, il principale Consorzio italiano per il recupero dei RAEE, insieme a CDCA (Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in Italia).
Nata nel 1968 per coltivare e lavare gli ortaggi della Piana del Fucino, dal 2000 è diventata un’eccellenza nei processi di trasformazione agricola, in cui gli scarti inutilizzabili ai fini di produzioni alimentari sono immessi in un imponente impianto a Bio Masse per produrre energia elettrica e recuperare energia termica. L’ultimo passaggio è il recupero dello scarto degli ortaggi fermentati, il digestato, valido concime naturale per le coltivazioni Aureli.
Proprio queste scelte orientate verso l’economia circolare hanno fatto sì che l’azienda abruzzese fosse una di quelle raccontate dagli storyteller nella prima edizione del concorso “Storie di Economia Circolare”, lanciato da Ecodom e CDCA e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Storie simili potranno essere raccontate in occasione della seconda edizione del Concorso da videomaker, fotografi, podcaster, scrittori e disegnatori, entro il 31 luglio 2019 (https://www.economiacircolare.com/bando/). I cinque vincitori, uno per categoria (video, foto, radio, scrittura e fumetti), saranno selezionati prima attraverso una votazione online e poi da una giuria formata da esperti del mondo dell’informazione e della cultura.
Nei primi 6 mesi del 2019 Ecodom ha gestito in Abruzzo 740 tonnellate di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pari a circa l’ 1,3% del totale italiano. Da queste 740 tonnellate, che corrispondono al peso di 13 carrozze di un Frecciarossa 1000, sono state ricavate 414 tonnellate di ferro, 14 tonnellate di alluminio, 16 tonnellate di rame e 86 tonnellate di plastica. Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha permesso di risparmiare quasi 1.000.000 kWh di energia elettrica e di evitare l’immissione in atmosfera di quasi 6.000 tonnellate di anidride carbonica.