In Abruzzo al primo semestre 2022 sono 132 le imprese manifatturiere e 98 le edili (con più di 10 addetti) non affidabili o con bassa affidabilità creditizia
REGIONE – Secondo l’elaborazione del CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia – sulla base dei dati prodotti da CERVED, società information provider e agenzia di rating, in Abruzzo nell’ambito delle imprese con 10 addetti e più sono 132 le manifatturiere e 98 edili che al primo semestre 2022 risultano poco o per nulla affidabili dal punto di vista creditizio e finanziario, cioè non mostrano la capacità di onorare gli impegni assunti.
Tale giudizio di affidabilità si basa sul calcolo per ogni impresa del Cerved Group Score (CGS) che risulta da due valutazioni congiunte: quella economico-finanziaria effettuata sulla base dell’analisi dei bilanci aziendali e di variabili strutturali, macroeconomiche, territoriali e settoriali, e quella comportamentale realizzata tenendo conto dei segnali provenienti dal mercato.
Le imprese manifatturiere poco o per nulla affidabili dal punto di vista creditizio costituiscono il 5,4% del totale abruzzese con più di 10 addetti. Il peso maggiore è registrato a Teramo (6,1%) seguita da Chieti (5,9%) e Pescara (5,7%). L’Aquila riporta un valore assai migliore (1,7%).
Tra i settori manifatturieri nei quali sono più presenti imprese con scarsa o nulla affidabilità creditizia emergono la costruzione di mezzi di trasporto (8,8% del totale), la fabbricazione di prodotti chimico-farmaceutici (7,4%) l’elettromeccanica (6,3%) e le altre imprese manifatturiere (8,8%).
In particolare, nella provincia dell’Aquila nessun settore manifatturiero presenta un valore peggiore di quello medio regionale. Nella provincia di Pescara sono tre i settori meno affidabili (elettromeccanica: 7,4%, mezzi di trasporto: 16,7% e altre industrie manifatturiere: 13,0%). Segue la provincia di Chieti dove, invece, i settori con maggiore presenza di imprese poco o non affidabili aumentano a 5 (chimico-farmaceutico: 20,0%, elettromeccanica: 5,9%, lavorazione minerali non metalliferi: 9,3%, metalmeccanica: 5,6%, mezzi di trasporto: 7,8% e altre industrie manifatturiere: 10,0%). La provincia di Teramo è quella in cui il peso delle imprese poco o non affidabili è elevato nel maggior numero di settori (abbigliamento: 6,6%, alimentari: 6,6%, altre industrie manifatturiere: 6,7%, chimico-farmaceutica: 5,6%, elettromeccanica: 8,8% e mezzi di trasporto: 10,5%).