Per far fronte all’emergenza dettata dal lockdown che pur colpendo duramente la stragrande maggioranza dei reparti del tessuto sociale italiano, ma che vede tutti i comparti dei lavoratori legati allo spettacolo e ai centri di produzione, organizzazione e distribuzione connessi, la sua manifestazione più prepotente, si è costituita, lo scorso 28 Aprile una federazione spontanea “E.CU.A.” che raccoglie una vasta rappresentanza degli artisti e degli operatori culturali e dello spettacolo abruzzese.
Con grande soddisfazione, i sostenitori di questa iniziativa che in Abruzzo ha raggiunto gli oltre 140 centri di produzione iscritti (rappresentanti ogni reparto della cultura e dello spettacolo dalla musica al teatro, dalla danza all’audiovisivo) e i 50 nella città di Pescara e che annovera tra i suoi promotori alcuni nomi illustri dello spettacolo e dalla cultura abruzzese, hanno accolto la notizia della votazione unanime da parte del Consiglio Comunale di Pescara, della proposta di riservare estrema attenzione alle produzioni degli artisti del territorio al fine di poter sostenere al meglio la, si spera prossima, ripartenza.
L’idea lanciata nei giorni scorsi dall’attore Ugo Dragotti dalle pagine della piattaforma e poi rimbalzata nel web è stata raccolta da Mirko Frattarelli e da alcuni consiglieri che se ne sono fatti portavoce in consiglio comunale presentando questa istanza poi votata all’unanimità da tutto l’emiciclo pescarese.
I rappresentanti di E.CU.A. hanno dichiarato che l’apertura all’ascolto e al dialogo da parte della Istituzioni sembra un primo passo importante verso la tutela alla sopravvivenza di quelle attività legate all’arte e allo spettacolo che molto hanno dato al territorio e che altrimenti, se non sostenute, potrebbero trovarsi impossibilitate nel continuare ad operare, visto il così lungo periodo di pressoché totale inattività.
Hanno voluto inoltre sottolineare come l’ iniziativa, pur non avendo mai avuto precedenti, ha fatto nascere un’unità sorprendente tra tutti gli artisti, superando così qualsiasi forma di diffidenza che talvolta tra i lavoratori dello spettacolo si registra.
Nel segno di questa unità stanno cercando di sensibilizzare i nostri interlocutori istituzionali, a cominciare dal motto/hashtag che richiamandosi alla famosa aria pucciniana chiede che nessun chiuda.
I promotori hanno concluso dicendo sperano che la federazione, nata per l’evidente emergenza, possa essere uno strumento permanente per poter nel tempo fronteggiare i tanti problemi legati ad una categoria che non gode delle adeguate forme di attenzione che meriterebbe.
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