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Edoardo Bennato a Pescocostanzo, viaggio musicale con I Solisti Aquilani

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Appuntamento per lunedì 19 agosto 2019 in Piazza del Municipio, ingresso gratuito. Si tratta del secondo incontro tra il cantautore napoletano e l’orchestra dopo quello a I Cantieri dell’Immaginario

PESCOCOSTANZO – Lunedì prossimo, 19 agosto alle ore 21.30 nella Piazza del Municipio di Pescocostanzo concerto di Edoardo Bennato che sarà accompagnato da I Solisti Aquilani, ingresso gratuito, nell’ambito degli eventi promossi dal Comune. Si tratta della seconda volta l’orchesta accompagnerà uno dei cantautori più conosciuti della storia della musica italiana. Il primo incontro infatti risale alla scorsa estate, in occasione della manifestazione I Cantieri dell’Immaginario: insieme sul palco dell’Emiciclo, appena restituito al capoluogo abruzzese.

Ormai ultrasettantenne, Edoardo Bennato continua a solcare i palchi offrendo esibizioni energiche e esaltanti. Tra le tante cose che la musica pare avergli dato, c’è anche l’eterna giovinezza. Un genio assoluto, uno stravagante e per certi versi incompreso menestrello, l’uomo che ha dato voce all’utopia e che ha prodotto indimenticabili graffi alla coscienza collettiva e al quieto spirito benpensante del nostro paese.

Dalle prime note strimpellate nel cortile di Bagnoli, ai primi quarantacinque giri pubblicati negli anni Settanta, agli album «storici» (Non farti cadere le braccia, I buoni e i cattivi, Io che non sono l’Imperatore, La Torre di Babele, Burattino senza fili, Uffà, Uffà) Edoardo Bennato si è ritagliato un posto importante nella cultura canzonettistica italiana.

Cultura sottolineata da lui stesso con la famosa e travolgente «Sono solo canzonette» che gli ha procurato la notorietà europea. Dalle sue ultime produzioni «Sembra Ieri», la prima vera raccolta dei più grandi successi, e «Afferrare una Stella», fino alla collaborazione con Leonardo Pieraccioni (sua la colonna sonora del film del regista fiorentino «Il principe e il pirata»), Edoardo Bennato è riuscito a mantenere sempre un carattere personale, una visione della vita svelata, senza ipocrisie, ad usare le favole come grimaldello per parlare alla gente, e fargli aprire gli occhi sulla realtà.

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