Scuola

Educazione civica nelle scuole: anche Di Primio favorevole

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La materia secondo quanto previsto dalla proposta di legge depositata in Corte di Cassazione punta ad essere introdotta tra i piani di studio nelle scuole di ogni ordine e grado

CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questo pomeriggio, a Roma, insieme ad una delegazione di sindaci e amministratori di altre città italiane, ha depositato, presso la Corte di Cassazione, la proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre un’ora settimanale di educazione civica, come disciplina autonoma di studio con propria valutazione, nei piani di studio delle scuole di ogni ordine e grado. La proposta è stata condivisa nell’ambito di un lavoro di coordinamento dell’Associazione Nazionale del Comuni Italiani.

Da oggi prende, così, il via la procedura di raccolta, su tutto il territorio nazionale, delle 50.000 firme necessarie per depositare ufficialmente la legge in Parlamento. La durata della campagna di raccolta è di sei mesi.

Della delegazione, oltre al Sindaco Di Primio, hanno fatto parte i sindaci di Firenze, Empoli, Bergamo, Mantova, Valdengo (Biella) Cerignale; i vicesindaci di Bologna e Gessopalena (Chieti) e l’assessore alla Cultura del Comune di Casnate con Bernate (Como).

«La proposta di legge – spiega il Sindaco Di Primio – è volta ad introdurre l’educazione alla cittadinanza come disciplina autonoma, con propria valutazione, nei curricula e nei piani di studio, affidandone l’insegnamento a docenti abilitati. In particolare, la proposta si pone il duplice obiettivo di formare i giovani cittadini al senso di responsabilità e al rispetto reciproco e di promuovere lo sviluppo civico e il valore della memoria per formare dei “buoni cittadini” partendo dai banchi di scuola con lo studio della Costituzione, degli elementi di educazione civica, delle istituzioni dello Stato e dell’Unione Europea, dei diritti umani, dell’educazione alla legalità, dell’educazione ambientale. L’iniziativa, che non intende sminuire quanto già contenuto negli ordinamenti scolastici, vuole esprimere il sentire comune di tanti Sindaci che avvertono l’urgenza di operare per una maggior diffusione del senso di appartenenza alla comunità delle cittadine e dei cittadini italiani».

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