REGIONE – Quasi un’azienda abruzzese su tre, esattamente il 64% delle imprese intervistate nell’ambito dell’indagine del Centro studi di Confindustria sugli effetti del Covid-19, ha registrato impatti negativi sulla propria attività a causa della diffusione del virus. “L’indagine”, spiega il presidente regionale di Confindustria Abruzzo, Marco Fracassi, “ha evidenziato una forte preoccupazione degli imprenditori abruzzesi per l’impatto che il Coronavirus sta avendo sul sistema produttivo regionale, già affetto da problematiche evidenti a causa della mancata ripresa dell’economia. Le aziende stanno subendo, in particolare, danni pesanti dal blocco delle attività produttive nel nord Italia, in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna”.
Per il 27 per cento degli intervistati, il danno maggiore riguarda il fatturato delle aziende; più esiguo (6%) il numero degli imprenditori che ritiene di aver subito solo effetti legati alla flessione degli input produttivi, anche se il 20 per cento degli intervistati ha riscontrato entrambe le problematiche.
“Il settore più in difficoltà è quello turistico”, sottolinea Fracassi, “che ha risentito, in maniera determinante dell’emergenza in atto. A seguire, il comparto manifatturiero per quella che si definisce “supply Cine”, ovvero l’approvvigionamento delle materie prime dalla Cina e, ovviamente, la crisi dei mercati a valle. Occorre un’iniezione shock di risorse che permetta al sistema di non fermarsi, in quanto l’emergenza economica è dilagante e rischia di bloccare l’intero apparato produttivo nazionale e, di conseguenza, abruzzese”.
Per quanto riguarda l’entità del danno relativa al fatturato, oltre al 35% delle imprese che hanno partecipato all’indagine ritiene di non aver subito ripercussioni; il 25% di aver avuto impatti trascurabili o gestibili attraverso piccoli aggiustamenti del piano aziendale. Il 17% delle imprese considera, invece, i danni significativi, tali da implicare la riorganizzazione del piano aziendale. Il 10% delle imprese teme di non poter raggiungere gli obiettivi fissati per l’anno in corso se non, addirittura, di dover ricorrere a ridimensionamenti della struttura aziendale. Dall’indagine condotta è emerso anche che il 24% delle aziende ha avuto danni per la mancata partecipazione e la cancellazione di fiere ed eventi promozionali.
“Il primo risultato dell’indagine di Confindustria, che proseguirà anche nelle prossime settimane”, afferma Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, “conferma come la diffusione del Covid-19 abbia relegato in secondo piano le gravi problematiche legate all’epidemia in Cina spostando l’attenzione sui rapporti industriali, commerciali e in termini di filiera, tra le aziende abruzzesi e il nord Italia. Nei prossimi giorni sarà possibile quantificare, in modo più dettagliato, la stima dei danni subiti dalle imprese localiTra gli effetti immediati si è registrata una spinta allisolamento anche da parte di importanti partner commerciali”.
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