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L’Einstein Telescope approvato per la Roadmap ESFRI 2021: GSSI soddisfatto

da Marina Denegri

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Un risultato strategico per il futuro della ricerca delle onde gravitazionali, che vede coinvolti diversi ricercatori del GSSI

L’AQUILA – L’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI) ha deciso di includere l’Einstein Telescope (ET) nell’aggiornamento 2021 della sua roadmap. La notizia è arrivata ieri 30 giugno e conferma la rilevanza di questo grande progetto internazionale per il futuro delle infrastrutture di ricerca in Europa e, più in generale, della ricerca sulle onde gravitazionali.

Grande soddisfazione al GSSI. “Accogliamo con entusiasmo questo risultato strategico per il futuro della ricerca delle onde gravitazionali, che vede coinvolti diversi nostri ricercatori” afferma il rettore Eugenio Coccia.

Il direttore dell’Area di Fisica al GSSI Fernando Ferroni, designato lo scorso aprile alla Direzione di Progetto dell’Einstein Telescope di Progetto dell’Einstein Telescope assieme a Jo van den Brand (Nikhef), spiega: “Questo è un passo avanti fondamentale per il futuro del progetto. L’inserimento nella roadmap europea permetterà un allargamento della collaborazione e darà più certezze a chi ci lavora da tempo con passione“.

La notizia è stata accolta con estremo entusiasmo anche dai coordinatori del Research Infrastructure Consortium, Antonio Zoccoli (INFN) e Stan Bentvelsen (Nikhef): “Siamo molto soddisfatti per questo importante risultato: l’approvazione dell’ESFRI riconosce il valore del nostro progetto e rafforza l’ET a livello europeo – dice Zoccoli – Lavoreremo sinergicamente per il suo sviluppo, certi che sia strategico per favorire la nostra conoscenza dell’universo, l’innovazione tecnologica e la crescita sociale”.

Il governo italiano ha presentato la proposta il 9 settembre 2020 sostenuta anche da Olanda, Belgio, Polonia e Spagna.

La preparazione della proposta è stato un grande sforzo di due anni che ha coinvolto diversi istituti di ricerca e università, ora nel consorzio Einstein Telescope, appartenenti a dieci paesi europei e con reali competenze interdisciplinari”, dice Michele Punturo, coordinatore della preparazione della proposta ET-ESFRI.

In questi anni diverse persone sono state coinvolte e invitate a presentare progetti, ad approfondire aspetti specifici del progetto e a rispondere alle domande del comitato di valutazione ESFRI. Tra questi Marica Branchesi (professore del GSSI e associato INFN), membro del team della proposta ET-ESFRI: “Abbiamo lavorato duramente per sviluppare il caso scientifico. Ogni simulazione ci ha mostrato le enormi capacità di ET di osservare l’Universo. ET rivoluzionerà la nostra conoscenza nella fisica fondamentale, nell’astrofisica e nella cosmologia”.

L’Einstein Telescope è stato individuato per l’inserimento nella roadmap ESFRI dopo un lungo e accurato processo di valutazione e selezione. Questo risultato porta il progetto in una nuova fase e avrà funzione di acceleratore anche per gli studi del sottosuolo in corso per la caratterizzazione e la valutazione dei siti candidati che potrebbero ospitare l’infrastruttura sotterranea. Uno dei siti candidati è nella miniera abbandonata di Sos Enattos in Sardegna, Italia.

I professori del GSSI ricoprono ruoli chiave nel progetto ET: Fernando Ferroni è membro del Project Directorate, Marica Branchesi è il presidente dell’Observation Science Board, Jan Harms è il presidente della divisione Active Noise Mitigation dello Instrumental Science Board, sia Marica Branchesi che Jan Harms sono membri dell’ET Steering Committee, il Rettore del GSSI Eugenio Coccia è coordinatore del gruppo di lavoro INFN per il supporto internazionale al progetto ET.

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