Conti alla mano assume proporzioni molto grandi il successo del centro destra in Abruzzo. Una radicale inversione di tendenza anche in province come Pescara e nel comune, dove il successo di Albore Mascia con il 54.5% delle preferenze è stato schiacciante. Se si pensa che dopo ben 50 anni la provincia di Pescara torna ad essere del centro destra si percepisce come qualcosa sia cambiato anche nella Regione.
Così il neosindaco Mascia commenta il successo:
“Sono contentissimo. Questa non è una vittoria non scontata, l’abbiamo costruita in sei anni di opposizione e soprattutto nell’ultimo anno. Raccolto una eredità pesante, dovremo risolvere parecchie questioni. Poi tra poche settimane ci saranno i Giochi del Mediterraneo e il G8, da domani mi cambierà la vita, dovrò diventare politico di professioni dopo 18 anni trascorsi a fare l’avvocato”
Non diversa la situazione nelle altre due Province abruzzesi, Chieti e Teramo, chiamate al voto (ricordiamo che a L’Aquila si è votato solo per le Europee).
A Teramo se per il comune il successo di Maurizio Brucchi non è stato mai in discussione, più sofferto è stato il successo di Valter Catarra per la Provincia, strappando in extremis un 50.1% che ha permesso di evitare il ballottaggio. Un successo che rompe la guida alla Provincia del centro sinistra che durava da 18 anni.
A Chieti il successo di Enrico Di Giuseppantonio è stato netto ed in alcune zone è arrivato a superare la soglia del 70% delle preferenze, come a S. Giovanni Teatino.
A Giulianova invece ci sarà il ballottaggio tra il candidato del Pd Francesco Mastromauro e quello del Pdl Giancarlo Cameli, con il candidato del PD che in più occasioni ha rischiato di conquistare il successo superando il 50%.